Inter-Juve, Vidal quasi amico

Il cileno chiamato a fare “qualcosa da interista” nella sfida con la Juve (che ha tatuata sulla pelle)
Inter-Juve, Vidal quasi amico© Inter via Getty Images

MILANO - «Un guerriero come lui me lo porto sempre in battaglia», disse un giorno a Torino Antonio Conte parlando di Arturo Vidal. Anni dopo, se lo è portato pure a Milano grazie a un pressing da pitbull su Beppe Marotta che, ben ricordando i problemi che gli aveva dato il cileno ai tempi, non era esattamente convinto sulla bontà dell’operazione. Alla fine il Barça ha lasciato il cartellino in mano a Vidal ed è stato impossibile non accontentare l’allenatore. Al momento però sembrano giustificati i dubbi di Marotta, però invertendo i fattori: il cileno è stato finora irreprensibile fuori dal campo, ma dentro al terreno di gioco - dove era chiamato a cambiare il chip nella mentalità all’Inter - è stato deludente. Negli occhi dei tifosi è ancora vivo il ricordo dei pasticci combinati in Champions con il Borussia Mönchengladbach nonché l’espulsione per proteste con il Real.

In campionato

In campionato non è andata meglio, con la sostituzione patita con il Crotone dopo un primo tempo disastroso dopo di ché Conte, per la prima volta, gli ha pubblicamente tirato le orecchie: «Vidal sa che deve tornare ad allenarsi: spesso nelle grandi squadre vai di tacco e punta o di torello. E qui invece bisogna alzare il campo. All’Inter nessuno ha il posto assicurato, qui deve pedalare e lavorare a testa bassa». Dopo averlo lasciato sbollire in panchina a Genova per ottanta minuti, Conte ha riproposto il cileno all’Olimpico con la Roma dove ha giocato bene (finalmente) rovinando tutto con i due gol sbagliati dalle parti di Pau Lopez. Alla fine, il primo - attesissimo - gol in nerazzurro è arrivato mercoledì a Firenze quando, ironia del destino, non avrebbe neanche dovuto giocare se Stefano Sensi non si fosse tirato fuori per un affaticamento al polpaccio patito durante il riscaldamento. Arturo ha risposto presente e, grazie a un rigore tirato peraltro in modo un po’ approssimativo, ha comunque rotto l’incantesimo. Un gol che ha placato momentaneamente gli umori di tutti quegli interisti che, memori dei suoi trascorsi in bianconero, non gli hanno fin qui risparmiato niente. [...]

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