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Di Stefano Pasquino
MILANO - Il rinvio della gara con il Sassuolo ha intasato inaspettatamente il calendario, motivo per cui ad Antonio Conte servirà “allungare” la rosa a più dei 14-15 titolari attuali. Soprattutto in mezzo al campo, dove Barella e Brozovic sono sotto la scure della diffida, potrebbero rivelarsi utilissimi pure i riservisti. Questo alla luce di un mese di aprile dove l’Inter dovrà sorbirsi 6 gare di campionato in 23 giorni, un ritmo simile a quello che il calendario proponeva a inizio stagione, quando l’alternanza era tra con la Champions. Trovandosi l’Inter nelle inedite vesti della preda, ognuna di queste partite porterà a un grande dispendio di energie fisiche e mentali, anche perché la capolista non può certo permettersi di giocarsi il campionato in volata, considerato che il menù propone nell’ordine Roma e Juve (a Torino).
Vidal alla fase due. Sensi e Vecino
L’analisi del calendario è stata determinante nella decisione di mandare sotto i ferri Arturo Vidal. Nel fine settimana il giocatore ha dato l’addio alle stampelle per iniziare la seconda fase del recupero che lo riporterà in campo a un mese dall’intervento, anche se la speranza è di guadagnare qualche giorno sulla tabella di marcia. L’arrivo della primavera - con terreni più leggeri - dovrebbe rappresentare un assist importante per i muscoli di cristallo di Stefano Sensi che finora ha giocato una sola gara come titolare in stagione. Conte si augura che l’uomo per caratteristiche più simile a Eriksen, possa dare un contributo alla causa nella fase cruciale del torneo. Lo stesso può dirsi per Matias Vecino. I tempi di recupero previsti inizialmente (4-5 mesi) si sono dilatati a causa di un’infezione. Però Vecino ha nuotato per mesi controcorrente ed è tornato in squadra. La positività al Covid l’ha nuovamente fermato ma non è difficile ipotizzare che uno con la sua “garra” possa essere tra le armi in più a disposizione di Conte per il rush con vista scudetto.