Juventus-Inter, le pagelle dei nerazzurri: Barella, che erroracci!

Lautaro Martinez stecca, si salva Onana. Dimarco parte bene poi si perde, Skriniar ringhia, Dumfries sbaglia un gol. Mkhitaryan: ripresa da incubo
Juventus-Inter, le pagelle dei nerazzurri: Barella, che erroracci!© LAPRESSE

ONANA 6.5

Nulla può sui gol, ma tiene in vita l’Inter fino al raddoppio di Fagioli grazie alla gran parata (con l’aiuto del palo) sul diagonale di Kostic. Prima del gong, evita il tris su Chiesa. Il migliore tra gli interisti, il che è tutto dire.

SKRINIAR 6

Ringhia sugli avversari con tanta, forse pure troppa foga, come prova il brutto intervento su Alex Sandro che gli costa l’ammonizione e consiglia Inzaghi di cambiarlo. Però, dietro, lui non sbaglia niente. Darmian (36’ st) ng.

DE VRIJ 5

L’attacco febbrile di Bastoni gli consegna una maglia da titolare (al suo posto avrebbe dovuto giocare Acerbi). Il che, con il senno di poi, non è esattamente una buona notizia per Inzaghi, considerato che si perde Danilo sull’azione del raddoppio poi inficiato dal Var. In più, quando nella ripresa la Juve inizia ad attaccare con convinzione, dà sempre una sensazione di estrema precarietà.

ACERBI 6

Dovunque lo metti sta anche se, per il modo in cui era stata impostata la partita da Inzaghi, serviva più spirito propositivo, dote che Bastoni ha più nel dna. Però per lui vale il discorso fatto per Skriniar: magari non avrà giocato una gran partita, però quanto meno non ha commesso strafalcioni.

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DUMFRIES 5

Nel primo tempo aggredisce lo spazio con continuità, confermandosi una preziosissima arma tattica per Inzaghi, però ha sulla coscienza il gol sbagliato sul tiro-cross di Barella (42’ st): passaggio non facilissimo da addomesticare, però lui era solissimo nel cuore dell’area bianconera e da lì era lecito che, quanto meno, prendesse la porta. Nella ripresa, quando Kostic inizia a ruggire, diventa un agnellino. Bellanova (36’ st) 5 Entra e Kostic gli stampa in faccia l’assist del raddoppio.

BARELLA 4.5

Sull’azione dell’1-0 prima perde palla, poi perde il duello in velocità con Kostic, doppio gravissimo errore considerato che la difesa non fa tempo a piazzarsi sulla ripartenza della Juve (nell’occasione, andava spesa un’ammonizione per fermare il serbo). Errore che inficia quanto di buono fatto prima e dopo e indirizza in modo netto il derby d’Italia.

CALHANOGLU 5.5

Un campionato fa, su rigore, aveva matato la Juve consegnando all’Inter una storica vittoria allo Stadium. Prova a concedere il bis con un paio di tiracci dalla lunga distanza, ma Szczesny è più bravo di lui. Al solito attento in regia nonostante Miretti provi a schermarlo per limitare le sue doti in impostazione, però tolti quei due tiri scagliati dalla distanza, non riesce mai a imbeccare con l’imbucata giusta i compagni. Correa (28’ st) 5 Il suo ingresso in campo segna il passaggio al 3-4-3: dovrebbe dare la scossa, invece pare l’uomo invisibile.

MKHITARYAN 5

Nel primo tempo guida un paio di ripartenze, nella ripresa finisce in balia degli avversari senza peraltro mai contrastarli a dovere. Brozovic (36’ st) ng Rimette piede in campo 42 giorni dopo l’infortunio: unica buona notizia in una serata da dimenticare per l’Inter.

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DIMARCO 5.5

Parte bene, costringendo sulla difensiva Cuadrado. Però è un fuoco fatuo e nella ripresa non riparte più. Gosens (28’ st) 5.5 Oscar della sfortuna per la deviazione alla disperata sul tiro a botta sicura di Fagioli.

DZEKO 4.5

Manca l’1-0 di testa (26’ pt) non riuscendo a deviare in porta il pallone recapitatogli dalla torre di Lautaro: da lì era più difficile centrare lo specchio piuttosto che spedirlo fuori. Nel secondo tempo non combina niente e nel finale litiga pure con mezza Juve prendendosi i fischi dai loggionisti bianconeri.

MARTINEZ 5

Regala un pallone d’oro a Dzeko e dà sempre la sensazione di poter combinare qualcosa di buono. Nel secondo tempo pure lui sbaglia un gol, da qui l’insufficienza netta.

ALL. INZAGHI 5

Lo spartito è chiaro fin da subito e l’aveva anticipato alla vigilia: l’Inter fa molto girare la palla per cercare poi l’imbucata, con evidente intenzione di cogliere di sorpresa la difesa avversaria, elogiata senza termini dall’allenatore anche nelle riunioni tecniche con la squadra che hanno preceduto il match. Il problema è che i suoi i gol li sbagliano, mentre Rabiot e Fagioli fanno centro. Chiude senza fortuna col 3-4-3 e deve analizzare il perché la sua squadra abbia subito 16 gol in trasferta (nessuno ha fatto peggio in Serie A) e abbia perso tutti i big match finora affrontati in campionato. Anziché pensare al Napoli, dovrà concentrarsi sul finire tra le prime 4, non esattamente una bella prospettiva visti i sogni stellati dell’estate.

L'ARBITRO, DOVERI 5.5

Per la duecentesima direzione in Serie A il designatore Rocchi gli regala il terzo derby d’Italia in carriera. Un cadeau alquanto spinoso, alla luce di quanto accade sul raddoppio di Danilo annullato per un fallo di mano del centrale bianconero. A termini di regolamento sarebbe la decisione giusta, peccato che la mano del brasiliano sia di fatto “stretta a pinza” dal corpo e dal braccio di De Vrij. La scelta di annullare la rete suona quindi come eccessivamente notarile. Al di là dell’episodio, lascia molto correre e non sbaglia sui cartellini che sventola, tenendo in pugno la gara pure nel finale quando affiora un certo nervosismo

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ONANA 6.5

Nulla può sui gol, ma tiene in vita l’Inter fino al raddoppio di Fagioli grazie alla gran parata (con l’aiuto del palo) sul diagonale di Kostic. Prima del gong, evita il tris su Chiesa. Il migliore tra gli interisti, il che è tutto dire.

SKRINIAR 6

Ringhia sugli avversari con tanta, forse pure troppa foga, come prova il brutto intervento su Alex Sandro che gli costa l’ammonizione e consiglia Inzaghi di cambiarlo. Però, dietro, lui non sbaglia niente. Darmian (36’ st) ng.

DE VRIJ 5

L’attacco febbrile di Bastoni gli consegna una maglia da titolare (al suo posto avrebbe dovuto giocare Acerbi). Il che, con il senno di poi, non è esattamente una buona notizia per Inzaghi, considerato che si perde Danilo sull’azione del raddoppio poi inficiato dal Var. In più, quando nella ripresa la Juve inizia ad attaccare con convinzione, dà sempre una sensazione di estrema precarietà.

ACERBI 6

Dovunque lo metti sta anche se, per il modo in cui era stata impostata la partita da Inzaghi, serviva più spirito propositivo, dote che Bastoni ha più nel dna. Però per lui vale il discorso fatto per Skriniar: magari non avrà giocato una gran partita, però quanto meno non ha commesso strafalcioni.

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