Inter, in campo pure Zhang: ma in tribunale!

Al via le udienze per la richiesta di 300 milioni dai creditori. L’8 appuntamento a Milano, il 13 a Hong Kong. E negli Usa si è affidato allo studio legale che ha curato la cessione del club a Suning

Sono giorni intensi per Steven Zhang, dalla spinosissima questione stadio fino ai patinati appuntamenti a margine della riunione del Board dell’Eca a Milano (tra questi, la cena con Nasser Al-Khelaïfi, dove si sono sciolte le tensioni accumulate nel tira e molla per Skriniar). Le prossime settimane però lo saranno ancor di più. Perché, mentre l’Inter al Dragão proverà a difendere il gol di Romelu Lukaku nella sfida di andata con il Porto (riuscirci porterebbe in dote circa 18-19 milioni tra premio Uefa e incasso per il match casalingo dei quarti di Champions), entrerà nel vivo la causa intentata da China Construction Bank originariamente a Hong Kong allo stesso Zhang e a Suning International Limited per il mancato pagamento di un debito da oltre 300 milioni nei confronti del ramo asiatico della banca.

Alla luce del fatto che Zhang, anche a causa della Pandemia e della rigidissima normativa in nome della politica “Zero Covid” attuata dal governo di Pechino, si è trasferito in pianta stabile tra Milano e gli Stati Uniti, l’istituto bancario cinese ha aperto altri due fronti legali, nel capoluogo lombardo e negli States. Sempre che non ci sia uno slittamento, al momento il giudice Alina Zama darà il “calcio d’inizio” dell’udienza presso il tribunale di Milano l’8 marzo alle 10. Lì i creditori chiederanno la cancellazione della delibera grazie a cui l’Inter non versa più lo stipendio a Zhang come presidente (secondo le stime dell’accusa la somma ammonterebbe a 914mila euro annui). In tal senso, Steven risulta non avere né beni né immobili in Italia. A Hong Kong - dove sono stati aperti ben due procedimenti - Zhang dovrebbe invece comparire lunedì 13 per essere interrogato in merito ai beni in suo possesso e ai debiti che vanta, entrambi “attaccabili” dai creditori.

Secondo quanto riportato dal sito Calcio e Finanza, venuto in possesso dei documenti redatti sulla questione, il presidente dell’Inter rischierebbe addirittura fino a tre mesi di carcere. “Se la Corte ha accertato, a seguito dell’esame svolto, che il debitore della sentenza ha nascosto dei beni al fine di evitare l’adempimento della sentenza o della passività oggetto della sentenza, in tutto o in parte, o ha volontariamente omesso di rispondere a qualsiasi domanda, può, a sua discrezione, ordinare la reclusione del debitore per un periodo non superiore a tre mesi”. Altro fronte aperto sempre a quelle latitudini riguarda la richiesta di condanna “per oltraggio al tribunale di Hong Kong a causa delle sue false dichiarazioni giurate nel procedimento che ha portato all’entrata in vigore della sentenza di Hong Kong”. L’ultimo fronte è stato aperto negli Stati Uniti. Qui Zhang sarà difeso dallo studio legale Latham & Watkins, lo stesso che nel 2022 aveva seguito l’emissione del Bond da 415 milioni da parte del club nerazzurro nel gennaio 2022 e, prima ancora, aveva assistito le parti nel passaggio di quote tra Erick Thohir e Suning.

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