Inter, tattica e lezioni di italiano: Buchanan a scuola

Il nuovo acquisto lavora nel laboratorio di Appiano: per Inzaghi è fondamentale che il canadese abbia anche la padronanza della lingua in campo

L’uomo in più nella volata scudetto, scelto per sostituire Cuadrado in corsa, sta completando l’apprendistato all’Inter. Quello tra Bruges e Milano è però un salto triplo in avanti e Tajon Buchanan lo sa bene, avendo davanti a sé la testimonianza di Charles De Ketelaere. Lui però ha un’altra età e un carattere forte, il che - in questi casi - può essere da aiuto per rompere il ghiaccio. Quando è planato nel mondo nerazzurro, Simone Inzaghi e il suo staff sono rimasti piacevolmente colpiti dall’esito dei test fisici: d’altronde il canadese, fatta eccezione per le ultime gare quando ormai viveva da separato in casa, aveva sempre giocato. A referto 20 presenze con 3 gol e 4 assist nella prima parte di stagione, chiusa il 10 dicembre con i 57 minuti giocati contro il Mechelen. Da allora sono passati 52 giorni ma pare un’era geologica. In mezzo una trattativa lampo che ha portato Buchanan a indossare la maglia dell’Inter (al Bruges 7 milioni più 3 di bonus, per l’interessato - che ha firmato fino al 2028 - 1,5 milione di stipendio), lo sbarco a Milano e l’inizio dell’università ad Appiano Gentile.

I tutor Darmian e Dumfries

Eh sì perché nel 3-5-2 inzaghiano trae linfa dai movimenti degli esterni e i “codici”, dalla fase difensiva (Buchanan a Bruges veniva impiegato in una linea a quattro), ai sincronismi per uscire in costruzione dal basso, vanno mandati a memoria e metabolizzati per bene, perché basta perdere un tempo di gioco per rischiare l’imbucata dagli avversari. A questo si aggiunge un altro fattore che molto sta a cuore a Simone Inzaghi: l’apprendimento dell’italiano. Perché, oltre che in allenamento (dove a destra ha come “tutor” Darmian e Dumfries che destreggiano bene l’inglese), bisogna capirsi soprattutto in partita e riuscire a vivere in pieno le dinamiche all’interno del campo.

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Le lezioni di italiano

Il canadese sta prendendo lezioni intensive di italiano ma non lo aiuta il fatto di essere arrivato in estate (Sommer, addirittura, iniziò a imparare la lingua prima del suo arrivo), quando ci sono le amichevoli a fare da cuscinetto prima delle gare ufficiali. Tutti motivi che spiegano perché finora l’allenatore non abbia ancora lanciato l’esterno e a questi va comunque aggiunto il calendario non esattamente semplice affrontato ultimamente dall’Inter. Detto questo, tutti attendono che Buchanan spicchi il volo. E i prossimi mesi saranno importanti per capire quale può essere il suo impatto nelle gerarchie. Perché Dumfries non rinnoverà il contratto in scadenza nel 2025 (l’Inter non intende dargli i 5 milioni richiesti, anche perché al netto dei benefici legati al Decreto Crescita) e quindi verrà messo sul mercato.

Tra Wan-Bissaka e Holm

Inzaghi e i responsabili dell’area tecnica devono quindi capire se Buchanan può già essere considerato il sostituto dell’olandese oppure se gli va affiancato un giocatore di livello internazionale, perché - come dimostra la scelta di acquistare lui - Inzaghi vuole due frecce e non un esterno d’attacco più Darmian. Nel primo caso, occhio ad Aaron Wan-Bissaka, in uscita dallo United (alcuni mediatori avevano apparecchiato uno scambio con Dumfries, ma l’Inter non ha voluto approfondire), altrimenti spazio a un giovane, con Holm in cima ai pensieri di Ausilio.

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L’uomo in più nella volata scudetto, scelto per sostituire Cuadrado in corsa, sta completando l’apprendistato all’Inter. Quello tra Bruges e Milano è però un salto triplo in avanti e Tajon Buchanan lo sa bene, avendo davanti a sé la testimonianza di Charles De Ketelaere. Lui però ha un’altra età e un carattere forte, il che - in questi casi - può essere da aiuto per rompere il ghiaccio. Quando è planato nel mondo nerazzurro, Simone Inzaghi e il suo staff sono rimasti piacevolmente colpiti dall’esito dei test fisici: d’altronde il canadese, fatta eccezione per le ultime gare quando ormai viveva da separato in casa, aveva sempre giocato. A referto 20 presenze con 3 gol e 4 assist nella prima parte di stagione, chiusa il 10 dicembre con i 57 minuti giocati contro il Mechelen. Da allora sono passati 52 giorni ma pare un’era geologica. In mezzo una trattativa lampo che ha portato Buchanan a indossare la maglia dell’Inter (al Bruges 7 milioni più 3 di bonus, per l’interessato - che ha firmato fino al 2028 - 1,5 milione di stipendio), lo sbarco a Milano e l’inizio dell’università ad Appiano Gentile.

I tutor Darmian e Dumfries

Eh sì perché nel 3-5-2 inzaghiano trae linfa dai movimenti degli esterni e i “codici”, dalla fase difensiva (Buchanan a Bruges veniva impiegato in una linea a quattro), ai sincronismi per uscire in costruzione dal basso, vanno mandati a memoria e metabolizzati per bene, perché basta perdere un tempo di gioco per rischiare l’imbucata dagli avversari. A questo si aggiunge un altro fattore che molto sta a cuore a Simone Inzaghi: l’apprendimento dell’italiano. Perché, oltre che in allenamento (dove a destra ha come “tutor” Darmian e Dumfries che destreggiano bene l’inglese), bisogna capirsi soprattutto in partita e riuscire a vivere in pieno le dinamiche all’interno del campo.

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