Furia Inzaghi, strigliata Inter: la telefonata che in molti hanno sentito…

Ribaltata la Roma: zampata scudetto della squadra nerazzurra con Thuram protagonista. Il retroscena della chiamata del tecnico squalificato
Furia Inzaghi, strigliata Inter: la telefonata che in molti hanno sentito…© LAPRESSE

La decima (vittoria in trasferta in un campionato da record), l’Inter l’ha suonata all’Olimpico. Una vittoria grassa e grossa, quella sulla Roma, condita dalla prova di forza nella ripresa, arrivata grazie alla scintilla provocata dal discorso in videochiamata di Inzaghi nello spogliatoio (resta il mistero se sia stato lui a parlare alla squadra oppure abbia comunicato solo con lo staff). «Il mister ci ha chiamati dicendoci di essere noi» ha rivelato Bastoni provocando un piccolo cortocircuito (essendo squalificato, il tecnico non poteva farlo) con il rattoppo poi messo poi da FarrisNon è stata una videochiamata, solo una comunicazione tra il mister, che era carico, e noi che abbiamo fatto da tramite coi ragazzi»).

Il disappunto Inzaghi

Forse una bugia bianca, anche se resta il disappunto di Inzaghi - confinato in uno skybox in tribuna stampa causa squalifica - perché la squadra non stava facendo nulla di quanto preparato. Prova provata le sue urla al telefono (dove probabilmente c’era Farris) sentite da molti mentre macinava metri evidentemente aggrovigliato nelle tensioni: «Digli che si devono svegliare, che cosa stanno facendo? Abbiamo regalato due gol», ringhiava al telefono Simone. I giocatori per primi si erano comunque ampiamente resi conto del primo tempo inguardabile giocato dall’Inter, comunque frutto pure delle ottime intuizioni di Daniele De Rossi.

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Cambio spartito

Una volta rientrata in campo, l’Inter ha alzato i quinti (che nel primo tempo stavano troppo bassi), ha costretto la Roma ad allungarsi e a sfilacciare le marcature sugli esterni: non a caso il gol del pari e quello del sorpasso sono arrivati praticamente in fotocopia, propiziati dal cross di Darmian (da destra) e da Mkhitaryan (da sinistra) entrambi per Thuram: sul primo, il francese ha impallinato Rui Patricio, sul secondo ha provveduto Angelino a farlo nel tentativo di anticipare il francese.

«Se state vedendo Il miglior Thuram di sempre? No, io sto provando ad aiutare la squadra come in ogni partita, sono al primo anno in italia e prendo quello che posso per continuare a migliorare, come mi dice mio padre Lilian (che sta seguendo passo dopo passo la parabola del figlio in Italia, ndr). Non sono il dragone dell'Inter (i nomi dei giocatori sulle maglie ieri erano scritti con ideogrammi in omaggio del capodanno cinese, ndr), è stata una partita durissima contro un avversario che gioca bene a calcio, abbiamo preso i tre punti e sono felice. È una bella vittoria e sono molto contento. La Champions? Quando arriverà si proverà a vincere anche lì».

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Passo da record

Un potenziale trappolone per l’Inter si è così trasformato in cavalcata trionfale. Nella storia della Serie A è la quarta volta in cui una squadra raccoglie almeno 32 punti nelle prime 12 trasferte di campionato: prima c’erano riuscite la stessa Inter nel 2006/07 (sempre 32 punti), il Napoli nel 2017/18 (34) e la Juventus nel 2018/19 (34). E dire che la serata - dopo il gol di Acerbi, favorito dall’involontario assist di testa da parte dello sciagurato Lukaku - sembrava stregata, con la squadra scarica e forse ancora sotto l’effetto dei postumi della sbornia post-Juve. Merito, si diceva, pure della Roma.

Perché De Rossi ha plasmato il suo 4-3-3 in modo da disinnescare le armi migliori degli avversari, ovvero la costruzione dal basso e le incursioni degli esterni. Questo grazie a Pellegrini (che affiancava Lukaku e Dybala nel pressing alto), El Shaarawy che si abbassava su Darmian facendo accentrare Angelino con Paredes pronto pure lui a mettersi tra i centrali. Un ingranaggio complicato da far funzionare a lungo e, non a caso, quando l’Inter ha iniziato a fare l’Inter, si è ben capito perché ci fossero 19 punti tra le due squadre: una punizione battuta in fretta da Calhanoglu ha trovato impreparati gli avversari, permettendo a Darmian di crossare il pallone del 2-2 e, sette minuti dopo, Mkhitaryan - ma da sinistra - ha messo in mezzo il pallone del sorpasso che ha cancellato le brutture del primo tempo segnate dalle incertezze di Pavard (colpevole su entrambi i gol) e dalle due reti incassate, anche qui un record - ma in negativo - per l’Inter che non subiva due reti nel primo tempo da una vita, calcisticamente parlando, ovvero dalla partita con l’Empoli del 6 maggio 2022 (645 giorni fa).

Non è dato a sapersi quale epilogo avrebbe avuto la storia se Lukaku non si fosse divorato il possibile 3-3 quando si è ritrovato a tu per tu con Sommer lanciato da Pellegrini (che ha confezionato pure gli assist per i due gol della Roma: ossigeno per Spalletti presente in tribuna con il presidente federale Gravina), invece - nel finale - è arrivato il gol dell’apoteosi segnato da Bastoni, su azione confezionata da Arnautovic e corsa sotto la curva. Postilla sul terreno di gioco: se, nonostante il “monsone” che si è abbattuto su Roma, la gara è stata elettrizzante fino al minuto 95 è stato grazie alla bontà del manto erboso e del fondo dell’Olimpico.

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La decima (vittoria in trasferta in un campionato da record), l’Inter l’ha suonata all’Olimpico. Una vittoria grassa e grossa, quella sulla Roma, condita dalla prova di forza nella ripresa, arrivata grazie alla scintilla provocata dal discorso in videochiamata di Inzaghi nello spogliatoio (resta il mistero se sia stato lui a parlare alla squadra oppure abbia comunicato solo con lo staff). «Il mister ci ha chiamati dicendoci di essere noi» ha rivelato Bastoni provocando un piccolo cortocircuito (essendo squalificato, il tecnico non poteva farlo) con il rattoppo poi messo poi da FarrisNon è stata una videochiamata, solo una comunicazione tra il mister, che era carico, e noi che abbiamo fatto da tramite coi ragazzi»).

Il disappunto Inzaghi

Forse una bugia bianca, anche se resta il disappunto di Inzaghi - confinato in uno skybox in tribuna stampa causa squalifica - perché la squadra non stava facendo nulla di quanto preparato. Prova provata le sue urla al telefono (dove probabilmente c’era Farris) sentite da molti mentre macinava metri evidentemente aggrovigliato nelle tensioni: «Digli che si devono svegliare, che cosa stanno facendo? Abbiamo regalato due gol», ringhiava al telefono Simone. I giocatori per primi si erano comunque ampiamente resi conto del primo tempo inguardabile giocato dall’Inter, comunque frutto pure delle ottime intuizioni di Daniele De Rossi.

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