MILANO - Il “terzo tempo” di Roma-Inter si è giocato ieri alla Pinetina. Da una parte del tavolo il procuratore federale Giuseppe Chiné, dall’altra Francesco Acerbi e Alessandro Bastoni, affiancati da Angelo Capellini, legale del club nerazzurro. Il primo è stato sentito in merito al gesto del dito medio rivolto alla Monte Mario dopo il gol, mentre il secondo ha dovuto dare la sua versione dei fatti in merito alle dichiarazioni rilasciate a Dazn sulla telefonata alla squadra di Simone Inzaghi (squalificato) tra primo e secondo tempo.
Acerbi e il precedente Zaniolo
Acerbi - nonostante agli atti ci fosse solo un video non chiaro oltre alle foto - ha ammesso il gesto, sapeva che non andava fatto ma ha motivato l’accaduto come reazione per gli insulti ricevuti (quei signori gli gridavano "Devi morire"...). Ora l’Inter attende una proposta dalla Procura ma tutto porta a un patteggiamento per evitare il deferimento, con annesso pagamento di un’ammenda. A fare giurisprudenza il caso Zaniolo: per il gestaccio ai laziali nel derby del 26 settembre 2021 (quando si mise le mani sugli attributi uscendo dal campo), venne comminata una sanzione di diecimila euro.