L'Inter, l'iscrizione e l'esposto: ora le conseguenze possono essere enormi

La situazione economico-finanziaria del club è da tempo oggetto delle cronache. E la norma della Figc (e dell’Uefa) che prevede un rigido controllo sulla “continuità aziendale” non è un capriccio burocratico

Ha senso che un gruppo di tifosi, per quanto riuniti in una fondazione e seri professionisti, ponga un dubbio gravissimo su un club avversario attraverso un esposto? Perché di fronte alla notizia, potenzialmente clamorosa, di un esposto che mette in dubbio la legittimità di iscriversi al campionato, la prima reazione è domandarsi se un gruppo di tifosi possa essere credibile nell’effettuare un’azione di questo tipo.

Inter, parola agli inquirenti

Ma, al di là di quello che ognuno può pensare, la risposta la dovranno dare gli inquirenti che analizzeranno l’esposto. E la speranza è di avere presto una risposta, perché il lavoro di “Jdentità Bianconera”, questo il nome della fondazione, appare circostanziato e l’ipotesi che mette al vaglio delle procure e della Covisoc potrebbe avere conseguenze enormi per l’Inter, la cui situazione economico-finanziaria è da tempo oggetto delle cronache. C’è un debito enorme, c’è un fondo di investimento, Oaktree, che si dice stia cercando un compratore e c’è una proprietà che da mesi non si palesa in Italia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La situazione Inter: fare chiarezza

Una situazione delicata nella quale ci si deve addentrare con molta cautela. Il calcio di oggi, a fronte di un giro di denaro sempre più enorme, ha coinvolto la grande finanza internazionale e perfino i fondi sovrani. Insomma, è finita l’era di Massimo Moratti e Silvio Berlusconi, personaggi pubblici e con un patrimonio “visibile”, che garantivano personalmente prima ancora che “aziendalmente” per i loro club, oggi può essere molto complesso comprendere chi garantisce per chi e con quali titoli.

Ma va fatto, perché la norma della Figc (e dell’Uefa) che prevede un rigido controllo sulla “continuità aziendale” non è un capriccio burocratico, ma uno dei pilastri su cui si fonda la credibilità del sistema calcio. E, purtroppo, è un pilone che ha subito, negli ultimi vent’anni, molti e violenti colpi. Rinforzarlo con controlli più accurati e fare chiarezza totale su questa vicenda sarebbe un bene per il calcio italiano nel suo complesso, in un momento nel quale dimostrare serietà è fondamentale per attrarre altri capitali, indispensabili per non finire ai margini.

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Ha senso che un gruppo di tifosi, per quanto riuniti in una fondazione e seri professionisti, ponga un dubbio gravissimo su un club avversario attraverso un esposto? Perché di fronte alla notizia, potenzialmente clamorosa, di un esposto che mette in dubbio la legittimità di iscriversi al campionato, la prima reazione è domandarsi se un gruppo di tifosi possa essere credibile nell’effettuare un’azione di questo tipo.

Inter, parola agli inquirenti

Ma, al di là di quello che ognuno può pensare, la risposta la dovranno dare gli inquirenti che analizzeranno l’esposto. E la speranza è di avere presto una risposta, perché il lavoro di “Jdentità Bianconera”, questo il nome della fondazione, appare circostanziato e l’ipotesi che mette al vaglio delle procure e della Covisoc potrebbe avere conseguenze enormi per l’Inter, la cui situazione economico-finanziaria è da tempo oggetto delle cronache. C’è un debito enorme, c’è un fondo di investimento, Oaktree, che si dice stia cercando un compratore e c’è una proprietà che da mesi non si palesa in Italia.

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