La guerra di potere in curva Sud
Come risulta dal decreto di fermo uno dei due che avrebbero avuto l’incarico di ammazzare Anghinelli sarebbe stato Daniele Cataldo, 52 anni, “vice” di Luca Lucci con precedenti per rapina, ricettazione, detenzione di armi da guerra e clandestine, traffico di droga, furto ed evasione. Il movente - secondo pm e investigatori della Squadra mobile - è da ricercarsi nella guerra di potere in seno alla Sud. Lucci, Cataldo e altre 8 persone, tra cui Christian Rosiello (noto pure come bodyguard di Fedez) sono accusati di associazione per delinquere per un lungo elenco di “azioni punitive”. E il tentativo di far fuori Anghinelli andrebbe inquadrato nella “faida” con i Black Devil, capeggiati da Domenico Vottari, a cui era legato Anghinelli. Il “progetto finale”, scrivono i pm, e a cui reagì il capo della Sud chiedendo anche l’aiuto della ‘ndrangheta dei Barbaro-Papalia, “poteva essere quello di spodestare Lucci” e “proporre in Curva nuovi gruppi egemoni”, i Black Devil e i Commandos Tigre. Anghinelli a luglio, dopo aver provato ad entrare “in pace” nel negozio di tatuaggi di Lucci, venne preso a “pugni alla testa”. Come ha messo a verbale, gli dissero “sei un morto che cammina”. Agli atti, poi, la fuga a gennaio di Giancarlo Lombardi, detto “Sandokan” ed ex capo storico della Sud, facendosi “scudo” coi buttafuori in una discoteca. A Cataldo che lo inseguiva, secondo i pm, sarebbe caduta una pistola.
