"Lautaro doveva vincere il Pallone d'Oro": lo stupore dell'ex stella Inter

Il capitano nerazzurro non è l'unico a essersi detto amareggiato per il posizionamento nella graduatoria finale che ha poi premiato Rodri

"Sono rimasto stupito per il settimo posto di Lautaro al Pallone d'Oro. Ha fatto un anno straordinario e avrebbe potuto vincere facilmente". Sono le parole di Diego Milito, che dall'Argentina ha detto la sua in merito al posizionamento finale del capitano dell'Inter nella graduatoria del prestigioso riconoscimento calcistico, poi assegnato allo spagnolo Rodri. L'attaccante nerazzurro, che per la seconda volta in carriera era stato ammesso nella rosa dei 30 candidati, si era detto amareggiato per l'esito della premiazione, ritenendo inoltre come "questi premi non decidono a volte nella maniera giusta". Insomma, considerata anche la reazione di Vinicius Jr - e di tutto il Real Madrid - il Pallone d'Oro 2024 resta uno dei più indigesti di sempre. 

Milito: "Sorpreso per Lautaro"

Queste le dichiarazioni dell'ex attaccante Milito, che con la maglia dell'Inter ha conquistato il Triplete nel 2010: "Parlo tanto con Lauti, abbiamo un grande rapporto - ha dichiarato a TyC Sports - . Lo conoscevo da giovanissimo. Doveva esordire anche quando ero giocatore, infatti ha debuttato al Racing quando sono uscito io e c'è una foto emblematica. La verità è che è un ragazzo straordinario, mi rende felice e continuerà a superarmi perché sta facendo cose straordinarie".

Milito ricorda Mourinho

L'argentino ha poi ricordato così gli anni trascorsi sotto la guida di José Mourinho: "Fuori ha una faccia ma dentro lo spogliatoio è completamente diverso. Fuori appare come il 'male' per proteggere la squadra e diminuire la pressione, ma dentro è una persona molto piacevole. Personalmente con me è stato davvero straordinario - ha detto a FcInternews.it - . Quando ho firmato con l'Inter mi ha chiamato per darmi il benvenuto e gli ho detto che avrei voluto la maglia numero 22: sapevo che era occupata da Paolo Orlandoni in quel momento. Io gli avevo detto che per la verità quello del numero non sarebbe stato un problema, ma José mi rispose di stare tranquillo. Poi, quando sono arrivato all'Inter, Paolo mi ha raccontato che Mou in un allenamento gli disse: 'Paolo, ti devo chiedere un favore e mi devi dire di sì. Devi liberare la 22'. E alla fine ho preso io la 22".

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Milito e quel confronto con Mou

"Mio padre un giorno arrivò all'allenamento e non voleva infastidire, ma José mi disse: 'Diego, quello è tuo papà no?'. Io gli risposi di sì e lui andò a cercarlo e gli disse: 'Non puoi vedere l'allenamento da qua, vieni con me'. Correvamo intorno al campo e vedevo Mourinho con il mio vecchio. Una delle prime partite che giocai con l'Inter era contro il Genoa, che era il club da cui ero arrivato in una maniera abbastanza limpida. Volevo andare nello spogliatoio a salutare i miei ex compagni che tre mesi prima si cambiavano con me. Alla fine del primo tempo entro nello spogliatoio e mi dice: 'Ascoltami Diego, non vuoi giocare con noi? Qual è il problema? Molti abbracci, molti saluti, ma se non vuoi giocare ti tolgo e metto un altro tuo compagno'. Davanti a tutti. E aveva ragione. Logicamente non è che non volessi giocare, ma era una partita chepersonalmente ed emotivamente mi toccava. Ovviamente gli dissi: 'No José, tutto bene'. Aveva una sensibilità speciale".

Milito e la doppietta contro il Bayern 

Milito ha infine riavvolto il nastro della finale di Champions del 22 maggio, decisa dalla sua doppietta. Al Bernabeu, l'ex nerazzurro andò a segno al 35' e al 70', costringendo alla resa il Bayern Monaco di Van Gaal e consegnando all'Inter il terzo titolo nella massima competizione europea. "La finale contro il Bayern? Una partita da sogno, per me personalmente e per la squadra. Eravamo davvero convinti di poterla vincere, avevamo giocatori esperti e una squadra forte. La vittoria sul Barcellona ci ha dato tanta fiducia. E' stata una semifinale tremenda, abbiamo sfidato il Barcellona anche nel girone. In semifinale sono state partite spettacolari. Ricordo ancora la corsa al Camp Nou", ha concluso Milito.

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"Sono rimasto stupito per il settimo posto di Lautaro al Pallone d'Oro. Ha fatto un anno straordinario e avrebbe potuto vincere facilmente". Sono le parole di Diego Milito, che dall'Argentina ha detto la sua in merito al posizionamento finale del capitano dell'Inter nella graduatoria del prestigioso riconoscimento calcistico, poi assegnato allo spagnolo Rodri. L'attaccante nerazzurro, che per la seconda volta in carriera era stato ammesso nella rosa dei 30 candidati, si era detto amareggiato per l'esito della premiazione, ritenendo inoltre come "questi premi non decidono a volte nella maniera giusta". Insomma, considerata anche la reazione di Vinicius Jr - e di tutto il Real Madrid - il Pallone d'Oro 2024 resta uno dei più indigesti di sempre. 

Milito: "Sorpreso per Lautaro"

Queste le dichiarazioni dell'ex attaccante Milito, che con la maglia dell'Inter ha conquistato il Triplete nel 2010: "Parlo tanto con Lauti, abbiamo un grande rapporto - ha dichiarato a TyC Sports - . Lo conoscevo da giovanissimo. Doveva esordire anche quando ero giocatore, infatti ha debuttato al Racing quando sono uscito io e c'è una foto emblematica. La verità è che è un ragazzo straordinario, mi rende felice e continuerà a superarmi perché sta facendo cose straordinarie".

Milito ricorda Mourinho

L'argentino ha poi ricordato così gli anni trascorsi sotto la guida di José Mourinho: "Fuori ha una faccia ma dentro lo spogliatoio è completamente diverso. Fuori appare come il 'male' per proteggere la squadra e diminuire la pressione, ma dentro è una persona molto piacevole. Personalmente con me è stato davvero straordinario - ha detto a FcInternews.it - . Quando ho firmato con l'Inter mi ha chiamato per darmi il benvenuto e gli ho detto che avrei voluto la maglia numero 22: sapevo che era occupata da Paolo Orlandoni in quel momento. Io gli avevo detto che per la verità quello del numero non sarebbe stato un problema, ma José mi rispose di stare tranquillo. Poi, quando sono arrivato all'Inter, Paolo mi ha raccontato che Mou in un allenamento gli disse: 'Paolo, ti devo chiedere un favore e mi devi dire di sì. Devi liberare la 22'. E alla fine ho preso io la 22".

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