Ventola avvisa l'Inter: "Feyenoord? Nel 2002 ci giocavamo lo scudetto e..."

L'ex attaccante era in campo nell’unica partita dei nerazzurri a Rotterdam: "Mentalmente sei preparato ai climi della Premier, ma trovare quell’ambiente in Olanda..."

MILANO - Undici aprile 2002: l’Inter di Cuper, reduce dalla sconfitta nella gara di andata per 0-1 a San Siro contro il Feyenoord, pareggia per 2-2 al De Kuip, venendo eliminata dalla Coppa Uefa. Tra i titolari di quel match, Nicola Ventola: "Era una partita nel bel mezzo della nostra corsa per lo scudetto. Avevamo una rosa competitiva e secondo me eravamo nettamente più forti dei rivali. Fu la gara di andata che ci costò carissimo e per la quale ci mangiammo le mani. Potevamo portarla a casa – ricorda l’attaccante pugliese -. Reagimmo di rabbia, col cuore, d’orgoglio, sotto 0-2, pareggiammo. Per pochissimo poi all’ultimo secondo non segnammo la rete del 3-2 che ci avrebbe qualificato (Dalmat sbagliò un facile cross, con Kallon e Ventola soli in area, ndr)".

È vero che il De Kuip è un inferno?

"Sì, è incredibile, non me l’aspettavo. È uno stadio che comunque lo senti, caldo, caldo. Tu mentalmente sei preparato su alcuni altri stadi, come quelli della Premier. Invece lì giocammo in un’atmosfera comunque bellissima, non mi sorprese poi che loro vinsero la finale della competizione, ospitando e battendo il Borussia Dortmund".

Il fattore De Kuip esiste.

"Secondo me sì. Il fattore campo lo senti, tant’è che anche in questa stagione hanno comunque recuperato alcuni risultati importanti. Poi secondo me il Feyenoord è la squadra meno forte rimasta in Champions League. Hanno tanti ragazzi giovani, problemi e infortunati. Ma se sono lì un motivo c’è".

Domani l'Inter non avrà a disposizione quattro esterni.

"Ho la curiosità del vedere quali saranno le scelte di Inzaghi. Lui è affezionato al 3-5-2, ma come esterno ha solo Dumfries. Potrebbe mettere l’olandese a sinistra e Pavard a destra, vedremo. L’importante sarà non dare fiato al Feyenoord. I padroni di casa sanno di essere sfavoriti, ma occhio, perché devi essere perfetto anche se sei più forte. Non devi far prendere coraggio ai tuoi avversari. Sono giovani, incoscienti, non hanno nulla da perdere. Eliminando il Milan hanno dimostrato di saper far male: l’Inter anche per questo motivo non sottovaluterà mai i rivali".

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Ventola: "Contro il Feyenoord Inter nettamente favorita"

I nerazzurri sono quindi favoriti.

"Nettamente, anche se non vedo una gara con molti gol. Domani l'Inter potrebbe anche pensare di rischiare un po’ meno. Per me le possibilità di qualificazione sono del 75%, o pure di più, in favore dei nerazzurri".

Si decide tutto già a Rotterdam?

"Secondo me c’è il rischio di portarsi un risultato in equilibrio al ritorno, ma spero di sbagliare".

Schierare il giovane Cocchi o qualcuno della Primavera è un’idea infattibile?

"Pensi che a noi, proprio nella partita di ritorno col Feyenoord, capitò una situazione simile. Cuper schierò il giovane Ferraro (che collezionò in tutto due gettoni con i nerazzurri, ndr). Giocò bene contro gli olandesi, poi sinceramente non so come andò la sua carriera (girò molto, cambiando parecchie società, tra Serie B, C e minori, ndr). Per me puoi puntare su un Primavera, però devi dargli fiducia totale, al 100%. Devi essere convinto della tua scelta".

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Ventola sul possibile passaggio dell'Inter dal 3-5-2 al 4-4-2

Come vedrebbe un eventuale 4-4-2 nerazzurro?

"Inzaghi potrebbe effettivamente cambiare modulo, ma secondo me non lo farà. L’Inter è abituata a giocare col 3-5-2, dovesse scegliere il 4-4-2 andrebbe a coinvolgere e snaturare i ruoli di più giocatori. Quindi credo che adatterà qualcuno come esterno".

Da dove passa la qualificazione per l’Inter?

"I nerazzurri, più di tutti gli altri, giocano bene se i suoi attaccanti sono in forma. Poi c’è anche il colpo del campione, vedi il gol di Lautaro contro il Genoa, quando l’argentino ha mostrato ancora una volta la sua leadership. C’è Thuram, recuperarlo al 100% sarebbe fantastico perché Marcus ha tirato la carretta per tutta la prima parte della stagione, quando Martinez non era al massimo. E ovviamente pure Calhanoglu sui suoi livelli sarebbe fondamentale. Ma le rispondo con Barella. Lui è continuo, sempre presente, lo vedo decisivo in questo doppio confronto".

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MILANO - Undici aprile 2002: l’Inter di Cuper, reduce dalla sconfitta nella gara di andata per 0-1 a San Siro contro il Feyenoord, pareggia per 2-2 al De Kuip, venendo eliminata dalla Coppa Uefa. Tra i titolari di quel match, Nicola Ventola: "Era una partita nel bel mezzo della nostra corsa per lo scudetto. Avevamo una rosa competitiva e secondo me eravamo nettamente più forti dei rivali. Fu la gara di andata che ci costò carissimo e per la quale ci mangiammo le mani. Potevamo portarla a casa – ricorda l’attaccante pugliese -. Reagimmo di rabbia, col cuore, d’orgoglio, sotto 0-2, pareggiammo. Per pochissimo poi all’ultimo secondo non segnammo la rete del 3-2 che ci avrebbe qualificato (Dalmat sbagliò un facile cross, con Kallon e Ventola soli in area, ndr)".

È vero che il De Kuip è un inferno?

"Sì, è incredibile, non me l’aspettavo. È uno stadio che comunque lo senti, caldo, caldo. Tu mentalmente sei preparato su alcuni altri stadi, come quelli della Premier. Invece lì giocammo in un’atmosfera comunque bellissima, non mi sorprese poi che loro vinsero la finale della competizione, ospitando e battendo il Borussia Dortmund".

Il fattore De Kuip esiste.

"Secondo me sì. Il fattore campo lo senti, tant’è che anche in questa stagione hanno comunque recuperato alcuni risultati importanti. Poi secondo me il Feyenoord è la squadra meno forte rimasta in Champions League. Hanno tanti ragazzi giovani, problemi e infortunati. Ma se sono lì un motivo c’è".

Domani l'Inter non avrà a disposizione quattro esterni.

"Ho la curiosità del vedere quali saranno le scelte di Inzaghi. Lui è affezionato al 3-5-2, ma come esterno ha solo Dumfries. Potrebbe mettere l’olandese a sinistra e Pavard a destra, vedremo. L’importante sarà non dare fiato al Feyenoord. I padroni di casa sanno di essere sfavoriti, ma occhio, perché devi essere perfetto anche se sei più forte. Non devi far prendere coraggio ai tuoi avversari. Sono giovani, incoscienti, non hanno nulla da perdere. Eliminando il Milan hanno dimostrato di saper far male: l’Inter anche per questo motivo non sottovaluterà mai i rivali".

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