Marotta non dimentica il passato: "All'Inter ho portato i valori della Juve"  

Il presidente nerazzurro ha ricordato il suo passato: "Pulivo le scarpe e gonfiavo palloni". Poi ha spiegato l'importanza che ha avuto l'esperienza bianconera nella sua carriera
Marotta non dimentica il passato: "All'Inter ho portato i valori della Juve"

 
© © TVRG Roberto Garavaglia/ag. Aldo Liverani

"Il mio è un lavoro bellissimo, mi piace stare tra la gente". Beppe Marotta, ospite della Fondazione Famiglia Legnanese nell'ambito del format "Una cena con..." si è raccontato a tutto tondo in una intervista concessa alTGR-Testata Giornalistica Regionale. Dai primi passi nel mondo del calcio, agli obiettivi futuri e, sopratutto, quel passaggio dalla Juventus all'Inter, portando in casa nerazzurra una caratteristica imparata tra le mura della Vecchia Signora, club che lo ha consacrato tra i migliori dirigenti sportivi al mondo.

Marotta: "Pulivo le scarpe e gonfiavo i palloni"

"Ho accettato di cuore questo invito - ha raccontato Marotta - perché venire a Legnano vuol dire venire nel territorio dove sono nato e cresciuto. Il mio è un lavoro bellissimo, mi piace stare tra la gente”. Il presidente dell'Inter esordisce così nella chiacchierata ha animato la serata nella quale il dirigente è stato l'ospite d'onore. Argomento principale, va senza dire, il mondo del calcio che per l'ex bianconero è fondamentale ai fini dell'aggregazione sociale. Soprattutto, è una questione di umiltà: "Gli obiettivi si raggiungono solo se tutti remano dalla stessa parte. Pulivo le scarpe e gonfiavo i palloni, l’umiltà è sempre stata una caratteristica che mi contraddistingue".

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Inter

Marotta e il senso di appartenzenza Juve

"In ogni squadra in cui sono stato ho cercato sempre di far tesoro di tutti gli insegnamenti. In particolare alla Juventus ho imparato il senso di appartenenza e la cultura della vittoria - ha ammesso Marotta -, valori che ho portato anche all’Inter. I grandi campioni in Italia non ci sono più, ma ci sono tantissimi nuovi grandi talenti. Per il calcio e lo sport italiano possiamo fare molto di più, ci mancano però gli stadi e i centri dove praticare lo sport a tutti i livelli”.  La scuola bianconera che grande impronta per crescere e diventare il numero uno in Italia: il presidente e dirigente nerazzurro lo ha ribadito e ancora si porta dietro gli insegnamenti di quegli anni gloriosi.

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Inter

"Il mio è un lavoro bellissimo, mi piace stare tra la gente". Beppe Marotta, ospite della Fondazione Famiglia Legnanese nell'ambito del format "Una cena con..." si è raccontato a tutto tondo in una intervista concessa alTGR-Testata Giornalistica Regionale. Dai primi passi nel mondo del calcio, agli obiettivi futuri e, sopratutto, quel passaggio dalla Juventus all'Inter, portando in casa nerazzurra una caratteristica imparata tra le mura della Vecchia Signora, club che lo ha consacrato tra i migliori dirigenti sportivi al mondo.

Marotta: "Pulivo le scarpe e gonfiavo i palloni"

"Ho accettato di cuore questo invito - ha raccontato Marotta - perché venire a Legnano vuol dire venire nel territorio dove sono nato e cresciuto. Il mio è un lavoro bellissimo, mi piace stare tra la gente”. Il presidente dell'Inter esordisce così nella chiacchierata ha animato la serata nella quale il dirigente è stato l'ospite d'onore. Argomento principale, va senza dire, il mondo del calcio che per l'ex bianconero è fondamentale ai fini dell'aggregazione sociale. Soprattutto, è una questione di umiltà: "Gli obiettivi si raggiungono solo se tutti remano dalla stessa parte. Pulivo le scarpe e gonfiavo i palloni, l’umiltà è sempre stata una caratteristica che mi contraddistingue".

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Inter
1
Marotta non dimentica il passato: "All'Inter ho portato i valori della Juve"  
2
Marotta e il senso di appartenzenza Juve

Inter, i migliori video