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L'arbitraggio del ritorno del quarto di finale di Champions League tra Inter e Bayern Monaco è stato affidato al fischietto sloveno di Slavko Vincic. Il direttore di gara ha già arbitrato la squadra di Simone Inzaghi tre anni fa nella vittoria per 1-0 contro il Barcellona (gol di Calhanoglu): in quell'occasione il club blaugrana aveva fatto un esposto perché non aveva digerito l'operato dello sloveno. Nel dossier che il Barcellona aveva preparato in vista dell'esposto, c'era il brutto fallo di Calhanoglu su Busquets che poteva meritare il rosso diretto. Ma c'erano soprattutto altri due episodi: l'annullamento del gol di Pedri per un fallo di mano di Ansu Fati e il mancato rigore nel tempo di recupero per il mani di Dumfries, in questo caso perdonato da arbitro e Var. L'ultimo precedente con una squadra italiana, invece, riguarda una delle serate peggiori della stagione della Juventus. Vincic ha infatti arbitrato il match di ritorno tra Psv e bianconeri che ha sancito l'eliminazione della Vecchia Signora dalla Champions.
Vincic e lo scandalo che lo coinvolse
Il 28 maggio 2020 Vincic fu coinvolto, suo malgrado e senza nessuna responsabilità, in una vicenda di sesso, droga e armi. Lo sloveno ebbe la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. L'arbitro si trovava in un casolare a Bjeljina, in Bosnia ed Erzegovina, per un pranzo a cui era stato invitato quando la polizia fece irruzione arrestando 30 persone, tra cui il direttore di gara sloveno. Dopo aver testimoniato, Vincic fu subito rilasciato dagli inquirenti, che lo ritennero completamente estraneo ai fatti.