Il caso internazionale sull’asse Milano-Istanbul si ingrossa e si infittisce di retroscena e tensioni. Da una parte l’Inter, dall’altra Hakan Calhanoglu e in mezzo José Mourinho. La novità più sostanziosa emersa ieri dai media turchi è legata ai malumori dell’allenatore portoghese: le sue priorità sono l’arrivo di un difensore centrale (Milan Skriniar) e due esterni in tempi brevi, considerato che il Fenerbahçe dovrà giocare i preliminari di Champions. Questo non vuol dire che il portoghese sia contrario all’acquisto del regista, ma - va sottolineato per bene - che non ritenga il suo acquisto strategico in questo momento. Di tutt’altro parere Ali Koç, presidente del club, che si è rivolto ai finanziatori del Fenerbahçe addirittura per mettere in campo un extrabudget per avere Calhanoglu: operazione dai costi importanti, considerati i 20 milioni stanziati per il cartellino e il contratto triennale a 6 milioni più bonus per il centrocampista. Ma c’è dell’altro, sempre per la stampa turca, l’ingranaggio si sarebbe messo in moto proprio su “suggerimento” di Calhanoglu che si sarebbe offerto al Fenerbahçe. Quest’ultimo tassello è quello più importante perché l’Inter - che sta guardando con grande distacco questa tempesta mediatica - mai ha avuto segnali dal giocatore circa un suo possibile addio.
Toccherà a Calhanoglu uscire allo scoperto
La posizione che trapelava pure ieri dal club di viale della Liberazione ricalcava le dichiarazioni rilasciate a microfoni unificati da Piero Ausilio venerdì: «Noi non abbiamo mai messo Calhanoglu sul mercato e soprattutto Calhanoglu non ha mai chiesto di andare via dall’Inter, perlomeno negli Stati Uniti dove siamo stati tutti i giorni sia io che il presidente Marotta e non è mai venuto a chiedere nulla. L’Inter non ha intenzione di privarsi di un campione quale è e andremo avanti assolutamente con lui per l’anno prossimo, probabilmente anche in futuro». Le verità del ds non erano strategiche, ma corrispondono a quanto l’Inter sa a oggi. Nel caso toccherà a Calhanoglu uscire allo scoperto, chiedere la cessione e assumersi le responsabilità della scelta. Al redde rationem non manca tanto: domani il turco è atteso dal dottor Volpi per una risonanza magnetica al soleo sinistro propedeutica al ritorno al lavoro, mentre mercoledì farà il suo rientro alla Pinetina per iniziare il programma personalizzato redatto per i giocatori reduci da infortunio (con lui ci saranno Bisseck, Pavard e Zielinski).
Da capire l'orientamento di Calhanoglu
Appare scontato che Marotta e Ausilio vorranno capire da Calhanoglu se il suo orientamento è cambiato oppure no, il tutto a meno che non sia il Fenerbahçe a entrare in scena già quest’oggi, il che - ovviamente - cambierebbe tutte le carte in tavola. Un’eventuale partenza di Calhanoglu non porterebbe a novità su Asllani (destinato alla cessione) ma - nell’immediato - farebbe impennare le quotazioni di Petar Sucic che già in Nazionale ha giocato in un centrocampo a due. Al momento però non è un problema che l’Inter si pone, considerato che Calhanoglu mai ha manifestato la volontà di andarsene.
