Moggi porta in aula le telefonate di Facchetti

Prima udienza per il processo di diffamazione. I legali di Moggi chiedono l'ammissione delle intercettazioni in cui l'ex presidente dell'Inter parla con Bergamo della relazione Palazzi e chiamano Bertini come testimoni. Il pm si oppone: "Volete rifare il processo di Napoli". Il giudice deciderà il 24 maggio

MILANO - Luciano Moggi e il suo legale Maurilio Prioreschi hanno presentato un lunghissimo elenco di prove per smontare l'accusa di diffamanzione, ipotizzata a carico dell'ex dg juventino per delle dichiarazioni televisive a proposito dell'ex presidente interista Giacinto Facchetti. Questa mattina si è svolta la prima udienza e il pm Elio Ramondini si è opposto a quasi tutte le richieste di ammissione di prove avanzate dal legale di Moggi. "Volete rifare il processo di Napoli!", ha esclamato a un certo punto.


LE PAROLE Eppure l'accusa che ha formulato il pm nasce dai risvolti del processo penale di Calciopoli. In una trasmissione televisiva, infatti, Moggi aveva detto rivolgendosi a Javier Zanetti, presente in studio: "...quello che emerge dal processo di Napoli e che emergerà ancora: le telefonate del tuo ex presidente che riguardano le griglie e la richiesta ad un arbitro di vincere la partita di Coppa Italia con il Cagliari, e l'arbitro era Bertini. Ci sono le telefonate intercettate sue, le telefonate di Moratti e la telefonata di imbarazzo di Bertini, i pedinamenti, le intercettazioni illegali di Telecom e anche i passaporti falsi e quindi sta zitto Zanetti, è meglio per te ed è meglio per l'Inter". Parole che, secondo il capo di imputazione formulato dal pm Elio Ramondini, hanno lasciato "falsamente intendere che lo stesso Giacinto Facchetti avesse commesso quei reati quali quelli da lui (Moggi, ndr) commessi". Che, tuttavia, è quello che ha lasciato intendere un altro procuratore, Stefano Palazzi della Figc, che nella sua famosa relazione del luglio 2011 aveva ipotizzato per l'Inter e per Facchetti anche l'accusa di illecito sportivo.


PROSSIMA UDIENZA Fra le prove presentate dai legali di Moggi ci sono le trascrizioni delle telefonate di Facchetti con Paolo Bergamo (per esempio quella del famoso 4-4-4), quella dell'arbitro Bertini in cui lo stesso raccontava il colloquio avuto con Facchetti prima della partita di Coppa Italia con il Cagliari, tutta la documentazione del processo Telecom nel quale Tavaroli ha ammesso di aver effettuato indagini illegali su De Santis e i dirigenti della Juventus. Inoltre sono stati chiamati come testimoni gli stessi Bergamo e Bertini, oltre che l'ex dirigente dell'Inter Oriali, a suo tempo coinvolto nello scandalo dei passaporti falsi. Se ne riparlerà il 28 maggio, quando il giudice ha fissato la seconda udienza: in quell'occasione ha deciso di ascoltare la registrazione della trasmissione televisiva e il figlio di Facchetti, Gianfelice come parte lesa. A quel punto deciderà sull'ammissibilità del gran numero di prove presentate da Moggi.

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Juve, i migliori video