© www.imagephotoagency.itTORINO - Una partenza da incubo, un cammino in salita che è intrinseco nel dna delle squadre di Massimiliano Allegri. Dopo l’avvio sprint dello scorso anno, dovuta anche a una ferma raccomandazione da parte di Agnelli e Marotta molto preoccupati della possibile reazione della piazza, la Juventus sta faticando a ingranare in campionato. Sono solo cinque i punti raccolti nelle prime cinque giornate di campionato, un bottino misero che pone i bianconeri a -10 dall'Inter capolista e a -5 dal Torino ed eguagliano le partenze non esaltanti che Allegri ha avuto sulla panchina del Milan nelle stagioni 2011-12 (dove si presentava con lo scudetto sul petto, come quest'anno) e nella stagione 2013-14, quando poi venne esonerato a gennaio dopo la clamorosa sconfitta per 4-3 contro il Sassuolo che gli costò la panchina. Ma andando a ritroso nel tempo, seppur con una squadra non di alta classifica come il Cagliari, si evince come Allegri abbia spesso avuto dei problemi con le partenze sprint. Nella stagione 2008-09, per esempio, rimediò ben cinque sconfitte nelle prime cinque gare che fecero traballare pesantemente la sua panchina, salvo poi trovare un pareggio per 0-0 al Sant’Elia con il Milan. Un risultato che gli consentì di avere una nuova iniezione di fiducia da parte di Cellino e gli permise di raccogliere i primi tre punti, la giornata successiva, con il Torino all’Olimpico grazie ad un gol nel finale di Acquafresca. L’anno dopo, i sardi ottennero una vittoria e un pareggio con tre sconfitte nel medesimo arco temporale, con Allegri che poi venne esonerato a campionato in corso. Infine, nella sua prima annata al Milan, i punti raccolti furono 8, anche se alla seconda giornata arrivò la sconfitta contro il neopromosso Cesena.