TORINO - La Juventus torna a Milano dove vanta un seguito considerevole, a dispetto del facilmente ipotizzabile strapotere di Inter e Milan a livello di tifosi. Invece i numeri raccontano un’altra realtà, dove è vero che nerazzurri e milanista sono in testa per numero di sostenitori, ma la Juve segue a ruota: allargando il conteggio all’intera Lombardia, la cifra stimata di juventini è di circa 1,35 milioni: un numero che serve a incalzare le milanesi a qualche migliaia di persone di distanza. Dopo c’è l’abisso rispetto al Napoli, che è la quarta forza, e il Torino, quinto nemmeno troppo a sorpresa. La Juventus torna quindi nella casa della più classica rivale potendo contare su un sostegno massiccio del proprio popolo, sempre fedele anche dalle parti della Madonnina. Il viaggio nella sociologia del tifo non può prescindere dalla domanda: come mai ci sono così tanti juventini in Lombardia da risultare una delle regioni con più bianconeri? «La risposta più scontata è che i tifosi della Juve si trovano dappertutto e che poi per tante persone in ogni zona d’Italia e non solo sia la seconda squadra», argomenta Claudio Zuliani, volto Mediaset di fede juventina e soprattutto milanese di nascita. «In particolare a Monza e in generale in Brianza la popolazione bianconera è in maggioranza. Questo è dovuto al fatto che Monza si è sempre sentita una città cardine, un capoluogo, mai semplice provincia di Milano. C’erano le condizioni, in una zona tanto popolosa, per la proliferazione juventina. Secondo me lo zoccolo duro di tifosi della Juve in Lombardia nasce lì». Zuliani innalza a esempio l’esperienza personale di lombardo di comprovata fede bianconera: «Mio padre interista, mio nonno milanista. Ho scelto di parteggiare per la squadra dei miei cugini, la Juve, per non scontentare nessuno... Ma basta fare due passi per Milano e dintorni: gli juventini sono ovunque. Del resto da bambini è più facile innamorarsi per chi vince: la Juve viaggia a una media di un campionato conquistato ogni tre. Per cui...».
