Il ct della Croazia: «Juventus, Mandzukic ala? No, guerriero!»

Cacic: «Molti combattono per 10 minuti, Mario invece lo fa sempre: anche in allenamento. E per la squadra accetta tutto»
Il ct della Croazia: «Juventus, Mandzukic ala? No, guerriero!»© Marco Canoniero

TORINO - Massimiliano Allegri lo ha piazzato sulla sinistra, ma in realtà Mario Mandzukic si è ritagliato un ruolo centralissimo nella nuova Juventus formato 5 stelle. Attacca come una seconda punta e difende come un terzino: del 4-2-3-1 bianconero è il vero equilibratore. «Io conosco bene Mario e sono tutt’altro che sorpreso delle prestazioni che sta offrendo nel nuovo sistema di gioco», assicura Ante Cacic, il ct della Croazia.

Come mai non è stupito?
«Perché Mario ha giocato bene in quella posizione a inizio carriera, tanto a livello di club quanto in Nazionale. Possiede le qualità fisiche e tecniche per essere importante anche come esterno d’attacco. Pur partendo come ala sinistra può comunque arrivare in area ed essere pericoloso. Allegri è un grande allenatore, aperto alle nuove tattiche, e a me questo 4-2-3-1 sembra un buon modo per utilizzare tutte le armi d’attacco».

Per un centravanti non è mai semplice allontanarsi dall’area, ma in realtà Mandzukic sembra aver accettato col sorriso il decentramento.
«Penso che Mario sarebbe il primo a dire che giocherebbe in qualsiasi posizione pur di essere nell’undici titolare. È un uomo squadra. In passato ha mostrato le sue eccellenti qualità da centravanti con Bayern, Atletico Madrid e Juventus, ma siccome ha un passato da esterno sono convinto che ai bianconeri potrà garantire un contributo altrettanto importante muovendosi come ala d’attacco. Allegri ha diversi attaccanti top in rosa. Come si dice in Croazia: «Una dolce preoccupazione».

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Il 4-2-3-1 di Allegri sarebbe intrigante pure per la sua Nazionale, così potrebbe schierare contemporaneamente Mandzukic, Brozovic, Perisic (o Pjaca) e Kalinic.
«E’ una delle nostre opzioni, ma dobbiamo anche rispettare i ruoli che Mandzukic e Perisic hanno avuto negli ultimi anni in Nazionale. Certamente Kalinic sta giocando molto bene con la Fiorentina e con la Croazia. Dobbiamo trovare il modo migliore per sfruttare al meglio tutto il nostro potenziale offensivo. Non è una decisione semplice. Come ho detto prima è una “dolce preoccupazione”».

Qual è il segreto di Mandzukic?
«La sua mentalità».

Spieghi pure...
«Qualsiasi persona può lottare come un guerriero per 10 minuti, per una partita o per un allenamento. Al contrario sono pochi i giocatori che sanno essere dei combattenti tutto il tempo come invece lo è Mario».



I tifosi della Juventus festeggiano i recuperi difensivi di Mandzukic quasi come fossero dei gol.
«Non sono sorpreso: i tifosi riconoscono il suo spirito da combattente, la sua voglia di vincere e soprattutto il contributo che garantisce al gruppo. Mario è un uomo squadra, ma soprattutto un attaccante top: è fortissimo nel gioco aereo, aggressivo ed è anche un buon finalizzatore. Non è un caso che negli ultimi anni sia sempre stato protagonista in alcuni dei migliori club europei».

Nell’ultimo Mandzukic vede l’Eto’o interista del Triplete 2010?
«Non mi piacciono mai i paragoni. A prescindere da Eto’o, vedrete che Mario sarà decisivo pure da ala».

Mandzukic è descritto come un ragazzo di poche parole. E’ così anche con lei?
«Io parlo spesso con Mario: della mia Nazionale è uno dei ragazzi più esperti. Fa parte del ristretto gruppo di giocatori che io credo siano leader con l’esempio pure all’interno dello spogliatoio».

Pjaca insegue la prima partita da titolare con la Juventus, Allegri però non perde occasione per coccolarlo: «E’ un predestinato, sarà la rivelazione del 2017».
«Sono d’accordo con Allegri. Sfortunatamente Marko si è infortunato in autunno ed è stato fermo due mesi, però nei minuti in cui è stato protagonista ha mostrato le sue notevoli potenzialità e qualità. Fisicamente e tecnicamente è un giocatore eccellente, bisogna solo dargli il tempo di adattarsi ai tatticismi della serie A. Può essere schierato in diverse posizioni dell’attacco. Come ala sinistra o trequartista centrale nel 4-2-3-1 dà il meglio di sè. E’ un tipo di calciatore che fa la differenza e ti garantisce qualcosa in più: sarà così pure nella Juventus. In Croazia speriamo tutti che diventi un top player come quelli che abbiamo ora e che abbiamo avuto nella nostra storia».

Domenica c’è Juventus-Inter, un derby per lei: Mandzukic-Pjaca contro Brozovic-Perisic.
«E’ la conferma della qualità della nostra Nazionale. La Juventus domina da anni, ma l’Inter arriva in forma al big match: con Pioli ha inanellato 9 vittorie tra campionato e Coppe. In un “derby” come questo non ci sono favoriti. L’unica certezza è che in Croazia saranno moltissimi a guardare la partita».

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