Benatia: «Juve vincente senza BBC, questo è l'inizio»

Il difensore mette il Camp Nou nel mirino: «Barça? Non abbiamo paura»
Benatia: «Juve vincente senza BBC, questo è l'inizio»© Marco Canoniero

TORINO - Le 7 palle recuperate contro il Chievo, compreso nel prezzo un salvataggio in mischia dopo respinta di Szczesny, confermano che lui c’è. Medhi Benatia non sarà un titolare fisso della Juventus finché i senatori della difesa non si faranno da parte, però ha pazienza e anche se glielo si legge in faccia che il fatto di giocare poco non lo soddisfi del tutto, a trent’anni è disposto ad aspettare. Poi, certo, il destino ci mette del suo e con Chiellini tutt’altro che sicuro di rientrare domani a Barcellona, stai a vedere che il marocchino metterà insieme due partite consecutive da titolare. Ma il discorso è globale e investe il futuro prossimo della muraglia meno battuta d’Italia dal 2011 a oggi: l’ex Bayern, per ora, s’intrufola in attesa del passaggio di consegne che sarà. Erano sette anni che la (B)BBC marcava visita nella sua totalità: né Buffon, né Barzagli, né Chiellini, né naturalmente Bonucci sul prato. E l’aver preso altri tre punti in campionato senza incassare reti (come contro il Cagliari, ma nel contesto di un avvio di stagione con troppi scricchiolii) alimenta pensieri stupendi. «Purtroppo gli anni passano per tutti - dice Benatia - e noi siamo ancora in fase di ricostruzione dopo aver perso un giocatore molto importante come Bonucci. Ma non è finito niente, la Juve ha sempre giocatori di qualità. Il fatto che abbiamo vinto senza prendere gol è un altro messaggio importante che mandiamo. Perché questo è solo l’inizio».

DYBALA, SCACCO A RE MESSI
 
Il precedente 
Da attore coprotagonista del flop di Roma in Supercoppa a novello baluardo di un reparto che ha ritrovato qualche sicurezza in più pur avendo regalato troppe chance al Chievo, non al Barcellona. Il marocchino si sintonizza già sulle frequenze della Champions: «Sappiamo che ci sarà da soffrire, a Barcellona non è mai facile. Ma sappiamo anche che nella Juve c’è la qualità necessaria per metterli in difficoltà. Anche loro hanno perso giocatori importanti, però è meglio giocarla ora e non fra due mesi». Sottinteso: adesso che fra pallone e questioni extracampo (futuro del presidente Bartomeu compreso), forse nell’ambiente catalano c’è un filo di tremarella in più. Benatia è carico: «Se loro senza Neymar fanno meno paura? Noi non abbiamo mai avuto timore di nessuno. Loro vanno rispettati perché in quello stadio sono capaci di fare grandi cose. Ma paura mai, siamo la Juve. Dovremo essere sicuri della nostra forza, vogliosi, aggressivi». E il 3-0 di una Champions fa, con Dybala sugli scudi e un Barça eliminato e in formato groggy, non deve illudere: «E’ un aiuto per loro - ribatte Benatia - saranno più arrabbiati, avranno una carica in più. Metto la firma sul pari? La Juve gioca per vincere, ma è chiaro che pareggiare la prima partita del girone a Barcellona non sarebbe una vergogna. In partenza, però, un pareggio non mi farebbe felice».
 
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