Sei partite in 18 giorni: l'ottobre della Juve è già decisivo

Le sfide contro Lazio e Milan sono di quelle che fanno la differenza in campionato. In Champions c'è il doppio confronto con lo Sporting
Sei partite in 18 giorni: l'ottobre della Juve è già decisivo© www.imagephotoagency.it

TORINO - Un ritorno al passato attende la Juventus nella seconda metà di ottobre. Un ritorno alla vecchia Coppa dei Campioni, quella in cui si giocavano i sedicesimi di finale a eliminazione diretta. Perché di fatto questo saranno, Massimiliano Allegri dixit, le due partite contro lo Sporting che attendono la squadra bianconera mercoledì 18 a Torino e martedì 31 a Lisbona: una doppia sfida per decidere chi raggiungerà gli ottavi di Champions League (con quale posizione nel girone, poi, dipenderà dai confronti con il Barcellona). Per quanto importanti saranno, i giocatori bianconeri però non avranno troppo tempo per pensare alle due partite contro i portoghesi. Terza e quarta giornata di Champions capitano infatti nell’arco di 18 giorni in cui la Juventus non avrà un attimo di pausa, dovendo scendere in campo sei volte. Non che la prospettiva rappresenti una novità per le abitudini bianconere: prima della sosta per le Nazionali c’era stato un ciclo analogo e lo stesso accadrà dopo la pausa di novembre per gli spareggi delle qualificazioni mondiali. Né la situazione cambierà molto dopo la fine della fase a gironi della Champions, visto che entrerà in scena la Coppa Italia. Non a caso Marotta e Paratici hanno costruito una rosa con (almeno) due titolari per ogni ruolo.

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I “sedicesimi” Cosa rende allora particolarmente significativo l’ottobre bianconero? L’importanza e la difficoltà di quattro delle sei partite da giocare (senza sminuire le altre due, sulla carta più facili ma a loro modo decisive, come vedremo). Al peso del doppio confronto con lo Sporting abbiamo accennato e a certificarlo ci sono classifica e risultati delle prime due giornate del gruppo D: bianconeri e portoghesi hanno entrambi vinto contro l’Olympiacos, già a serio rischio eliminazione, e perso contro il Barcellona, al momento favorito per il primo posto. Vincendo le prossime due partite, la Juventus si troverebbe a +6 sullo Sporting a due giornate dalla fine, ma con la certezza di arrivargli davanti in virtù degli scontri diretti in caso di arrivo a pari punti.

I punti che fanno la differenza
La strada del campionato è ancora troppo lunga per parlare di salite e discese, ma nei prossimi giorni propone alla Juventus due curve insidiose: le partite contro Lazio e Milan. Maestro dei calcoli scudetto, Massimiliano Allegri ha indicato in 86 i punti necessari per diventare campioni d’Italia. Nei suoi conteggi, il tecnico bianconero è solito non tenere conto degli scontri diretti: «perché può succedere di tutto», ha ripetuto più volte. Chiaro che perderli tutti o vincerli tutti può fare la differenza, ma entrambe le eventualità sono remote. Come remota, visto il gap sempre in aumento tra le grandi e le altre, è la possibilità che le squadre in lotta per lo scudetto perdano punti con quelle della parte sinistra della classifica, dal decimo posto e dintorni fino all’ultimo. Proprio questo, però, rende quasi obbligatorio non fallire gli impegni con Spal e Udinese, le altre due avversarie di questo miniciclo. Ma torniamo alle due “curve insidiose” con Lazio e Milan: biancocelesti e rossoneri hanno qualcosa in meno rispetto a Juventus e Napoli, e forse anche a Inter e Roma, ma sono comunque abbastanza forti da togliere loro punti. Riuscire a far valere sul campo la propria superiorità sulla carta in tutte queste sfide potrebbe essere il fattore che alla fine marcherà la differenza tra la squadra campione d’Italia e le sue rivali. Ecco perché tra Lazio, sabato, e Sporting Lisbona, martedì 31 ottobre, la Juventus vivrà 18 giorni tra i più importanti dell’anno.

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