NO INTEGRALISMI
Gestione del gruppo, dicevamo, che in campo si traduce in capacità di valorizzare il capitale umano a propria disposizione, ruotando gli elementi della rosa affinché tutti si sentano parte integrante del progetto, nessuno escluso. Un 'turnover ragionato' che tocca praticamente l'intera rosa ad eccezione di alcuni fedelissimi (Chiellini e Cristiano Ronaldo da una parte, Koulibaly e Insigne dall'altra) e che permette a tutti di dare il massimo ogni qual volta si viene chiamati in causa. E infine guai a parlare di integralismo o di moduli prediletti: a differenza dei rispettivi predecessori (Conte da una parte e Sarri dall'altra), né Allegri e né Ancelotti sono legati ad un singolo modulo, e hanno spaziato spesso in carriera dal 4-3-3 al 4-2-3-1, dal 4-4-2 al 3-5-2, ognuno scelto in base alla condizione degli uomini a disposizione e all'avversario che si ha di fronte. E lo stesso succederà tra due giorni all'Allianz Stadium: sarà Max contro Carlo, due allenatori all'apparenza così diversi e invece molto più simili di quanto sembri. A chi andrà il primo round del duello scudetto?