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Nessuna multa è prevista per Cristiano Ronaldo. La Juventus non ha ravvisato nel comportamento del campione gli estremi per una sanzione disciplinare di alcun tipo. Almeno questa è la posizione ufficiale del club. Se la vicenda verrà gestita con qualche chiacchierata interna non si può sapere, anche se è probabile che un confronto fra i dirigenti (di solito è Pavel Nedved che si occupa di queste situazioni) e il campione possa esserci al suo ritorno dal Portogallo. Ma in realtà la Juventus, intesa come società, non ha considerato particolarmente disdicevole l’atteggiamento: detto che di labiali non si sono occupati alla Continassa, il fatto di andare direttamente negli spogliatoi senza passare dalla panchina è un gesto che, per quanto non gradito, viene ricondotto al nervosismo e alla frustrazione per le circostanze (dal dolore al ginocchio alla consapevolezza di aver giocato molto al di sotto delle proprie possibilità e Ronaldo è un giudice di se stesso molto severo).
I compagni non si sentono offesi
Il resto spetta allo spogliatoio che è abituato a normare i vari comportamenti in campo e fuori: dal ritardo agli allenamenti (che si paga versando nella cassa comune una multa) alle mancanze più svariate che possono essere sanzionate anche con cene da offrire o altre penitenze più o meno goliardiche. Ronaldo fuggendo in panchina e, dettaglio non ancora del tutto chiarito, abbandonando lo stesso prima del fischio finale della gara, ha mancato di rispetto ai compagni. Ed è quindi con i compagni che deve regolare la faccenda. L’impressione, fin dalle parole di Szczesny nel dopo partita ma anche dai commenti informali di ieri, è che lo spogliatoio juventino non sia particolarmente offeso dal comportamento di Ronaldo. E, per quanto un chiarimento o delle scuse possono essere senza dubbio un gesto apprezzato, non ci sia nessuno che gli imputi delle responsabilità gravi.