L'incontro è stato l'occasione per confrontarsi
Insomma, il presidente e il tecnico della Juventus, a cena in un ristorante del centro, già sede di altri appuntamenti analoghi, non sono sembrati due che affrontano l'imminente fine del mondo e neppure l'estinzione delle speranze di vincere qualcosa quest'anno. L'incontro, fissato da tempo come tutte le cene tra Agnelli e Sarri, ma capitato casualmente in un momento difficile per la squadra, è stata l'occasione per confrontarsi, né più né meno come quando le cose vanno bene. Tanto la regola della casa è ferrea: non si esonera nessuno durante la stagione (a meno di dover evitare disastri epocali), si giudica alla fine, sulla base dei risultati. Nel frattempo, la costituzione di Agnelli prevede un solo articolo: si opera sempre con sangue freddo e lucidità. L'emotività è un lusso che il presidente si concede nei novanta minuti allo stadio, nei quali può anche trasformare in curva la tribuna vip, poi è un manager che, incidentalmente, si occupa di Juventus, ma un manager. In nove anni chi lo ha conosciuto e frequentato lo ha capito, l'altra sera ne ha avuta conferma anche Sarri.