Paolo Ascierto: “Cristiano Ronaldo, facci l’assist”

Il professore napoletano che sta sperimentando il farmaco anti Covid-19 e studia il vaccino è un grande tifoso della Juve: chiede l’aiuto di CR7
Paolo Ascierto: “Cristiano Ronaldo, facci l’assist”

TORINO - «Sono giornate intensissime. Gli ospedali sono in emergenza, medici e infermieri quasi tutti infettati. E le rianimazioni, soprattutto in Lombardia, sono in ginocchio. Ma la battaglia contro il Coronavirus va combattuta insieme. Medici, pazienti e gente a casa». Il professor Paolo Antonio Ascierto - direttore unità oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell’istituto Pascale di Napoli – sta giocando la partita più difficile in prima linea. Proprio come è solito fare in campo il suo idolo Cristiano Ronaldo, del quale ha una maglietta della Juventus autografata. La numero 7 è affissa nella parate dello studio del dottore, come un quadro. E in questi giorni terribili gli sta facendo una grande compagnia. Ascierto, attraverso un farmaco anti artrite reumatoide (Tocilizumab), sta ottenendo risultati incoraggianti che potrebbero aiutare a ridurre l’emergenza sanitaria italiana.

Professor Ascierto, facciamo un passo indietro: come si è arrivati alla sperimentazione e al miglioramento di alcuni pazienti gravi?
«Io sono un oncologo e mi occupo principalmente di tumori della pelle e immunoterapia di tumori solidi. Questo farmaco, il Tocilizumab, lo utilizziamo per curare gli effetti collaterali dell’immunoterapia. Nell’ambito di questi effetti il distress respiratorio è simile a quello del Covid-19. Così, con il mio gruppo di lavoro di Napoli, abbiamo fatto un approfondimento per applicare le nostre conoscenze all’emergenza coronavirus che stiamo vivendo attualmente».

Come avete proceduto?
«Innanzitutto abbiamo contattato dei colleghi cinesi, a partire dal dottor Ming, con cui abbiamo una collaborazione da diversi anni, per confrontarci su questa idea. E abbiamo scoperto che si trattava dell’uovo di Colombo... Loro avevano già testato il farmaco su 21 pazienti. E di questi, ben 20 avevano fatto registrare miglioramenti importanti nel giro di ventiquattro ore. Così la mattina seguente alla conference call con Ming, assieme ai colleghi del Pascale e dell’ospedale Cotugno di Napoli, abbiamo deciso di trattare con quel medicinale due dei peggiori pazienti che avevamo in terapia intensiva in seguito al contagio da Covid-19. Nelle successive ventiquattro ore, uno di questi ha avuto miglioramenti importanti, tanto che giovedì è stato stubato e a breve verrà trasferito in reparto. Un paziente su due dal punto di vista scientifico non ha una valenza importante, sia chiaro. Però…».

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Però...
«Visto l’emergenza che stiamo affrontando, e tenuto conto che l’azienda farmaceutica si è resa disponibile a mettere a disposizione il farmaco gratuitamente, abbiamo deciso di comunicare ufficialmente i nostri risultati. E subito dopo abbiamo supportato l’Aifa - agenzia italiana del farmaco – per effettuare una sperimentazione nazionale, che poi è iniziata giovedì. Nei prossimi giorni l’Aifa aggiornerà sui riscontri ottenuti».

Può essere la svolta?
«È difficile fare previsioni. Può essere una strada, ma in questo momento ne stiamo ideando anche un’altra in collaborazione con la Takis. Si tratta di un vaccino preventivo per l’infezione da Sars-Co2, che è il virus responsabile del Covid-19. Da soli non possiamo farcela. Abbiamo bisogno del sostegno di tutti perché servirà un milione di euro per far partire la sperimentazione già a settembre. Colgo l’occasione per appellarmi ai campioni dello sport, del calcio e in modo particolare a Cristiano Ronaldo, che è il mio idolo e che anche in questa situazione difficile si è rivelato un esempio mondiale mettendo la salute della gente davanti a tutto».

Leggi l’intervista completa sull’edizione odierna di Tuttosport

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TORINO - «Sono giornate intensissime. Gli ospedali sono in emergenza, medici e infermieri quasi tutti infettati. E le rianimazioni, soprattutto in Lombardia, sono in ginocchio. Ma la battaglia contro il Coronavirus va combattuta insieme. Medici, pazienti e gente a casa». Il professor Paolo Antonio Ascierto - direttore unità oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell’istituto Pascale di Napoli – sta giocando la partita più difficile in prima linea. Proprio come è solito fare in campo il suo idolo Cristiano Ronaldo, del quale ha una maglietta della Juventus autografata. La numero 7 è affissa nella parate dello studio del dottore, come un quadro. E in questi giorni terribili gli sta facendo una grande compagnia. Ascierto, attraverso un farmaco anti artrite reumatoide (Tocilizumab), sta ottenendo risultati incoraggianti che potrebbero aiutare a ridurre l’emergenza sanitaria italiana.

Professor Ascierto, facciamo un passo indietro: come si è arrivati alla sperimentazione e al miglioramento di alcuni pazienti gravi?
«Io sono un oncologo e mi occupo principalmente di tumori della pelle e immunoterapia di tumori solidi. Questo farmaco, il Tocilizumab, lo utilizziamo per curare gli effetti collaterali dell’immunoterapia. Nell’ambito di questi effetti il distress respiratorio è simile a quello del Covid-19. Così, con il mio gruppo di lavoro di Napoli, abbiamo fatto un approfondimento per applicare le nostre conoscenze all’emergenza coronavirus che stiamo vivendo attualmente».

Come avete proceduto?
«Innanzitutto abbiamo contattato dei colleghi cinesi, a partire dal dottor Ming, con cui abbiamo una collaborazione da diversi anni, per confrontarci su questa idea. E abbiamo scoperto che si trattava dell’uovo di Colombo... Loro avevano già testato il farmaco su 21 pazienti. E di questi, ben 20 avevano fatto registrare miglioramenti importanti nel giro di ventiquattro ore. Così la mattina seguente alla conference call con Ming, assieme ai colleghi del Pascale e dell’ospedale Cotugno di Napoli, abbiamo deciso di trattare con quel medicinale due dei peggiori pazienti che avevamo in terapia intensiva in seguito al contagio da Covid-19. Nelle successive ventiquattro ore, uno di questi ha avuto miglioramenti importanti, tanto che giovedì è stato stubato e a breve verrà trasferito in reparto. Un paziente su due dal punto di vista scientifico non ha una valenza importante, sia chiaro. Però…».

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