Blanc: “E ora vedrete com’è forte Rabiot”

L’ex tecnico del Psg svela i segreti dei francesi della Juve: "Ha le qualità per diventare un top da 10 gol all’anno. E grazie a Matuidi non potrà rilassarsi: Blaise è bestiale”
Blanc: “E ora vedrete com’è forte Rabiot”

TORINO - Tutti stupiti, tranne Laurent Blanc. «Rabiot è il mio pupillo», racconta il tecnico che per tre anni ha cresciuto il centrocampista juventino al Paris Saint Germain.

È sorpreso, invece, che Rabiot abbia impiegato quasi un anno per esplodere e segnare con la Juventus?
«No, perché Adrien non è più un ragazzino, ma è pur sempre un classe ‘95. A parte la breve esperienza al Manchester City a 14 anni, questa per lui è la prima vera avventura da adulto fuori casa, lontano dalla Francia. Un tempo di adattamento al calcio italiano e a un grande club come la Juventus era da mettere in conto».

Qual è il segreto per ottenere il massimo da Rabiot?
«Fargli sentire fiducia. Sono così un po’ tutti i giocatori. Ma anche io all’inizio ho avuto dei problemi con lui a Parigi».

Perché?
«Quando arrivai al Psg nel 2013, Rabiot voleva andarsene. Parlammo più volte, lui mi ripeteva che intendeva cambiare aria perché pensava che avrebbe giocato poco con gente come Verratti, Thiago Motta, Matuidi... Io, invece, ero sicuro che si sarebbe ritagliato uno spazio importante perché possedeva qualità diverse. Prima glielo ho detto, poi ho cercato di dimostrarglielo impiegandolo parecchio. Alla fine penso che lui abbia apprezzato la mia sincerità, infatti è esploso in tutto il suo talento. Era un ragazzino, ma si muoveva come un 30enne in campo. Questione di fiducia. Però comprendo Sarri: noi allenatori non possiamo sempre capire i giocatori dopo 5 minuti, a volte serve più tempo: esistono tante variabili».

Leggi l’intervista completa sull’edizione odierna di Tuttosport

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