Sarri: "Momento difficile, ma la Juve non ha mollato"

Il tecnico bianconero: "La Champions è affascinante, ma il campionato è la competizione più indicativa per valutare il lavoro di una squadra. E alla mia do un buon voto perché è il campionato più difficile e atipico, poi ovvio che ci sono sempre margini di miglioramento"
Sarri: "Momento difficile, ma la Juve non ha mollato"© Juventus FC via Getty Images

Fallito il primo match point a Udine, Maurizio Sarri ci riprova domani sera contro la Sampdoria a conquistare il primo scudetto con la Juventus. «C’è la volontà di andare all’obiettivo senza perdere la testa, abbiamo fino al 2 agosto per arrivarci. Domani è una possibilità, dobbiamo giocare con combattività perché andarci vicino conta zero».

MENTALITA’ - «I sintomi di stanchezza fisica e mentale ci sono in tutte le squadre. Scaricare la testa e poi subito ricaricarla per la partita successiva in pochi giorni non è così automatico e semplice. Abbiamo perso ordine in eccesso, questo è anche un segnale positivo. Abbiamo perso ordine per la volontà di aggredire sempre in avanti anche se non c’è la possibilità di poterlo fare. È un errore che ci ha fatto perdere le distanze ma a differenza di altre volte in cui siamo andati in difficoltà per passività questa volta lo siamo andati per eccesso. Domani dovremo trovare il giusto equilibrio».

CONTA IL CAMPIONATO - «La Champions è affascinante, ma il campionato è la competizione più indicativa per valutare il lavoro di una squadra. E alla mia do un buon voto perché è il campionato più difficile e atipico, poi ovvio che ci sono sempre margini di miglioramento».

IL RUOLO DEL TECNICO - «Devo essere io ad adattarmi alle caratteristiche dei giocatori. Un allenatore non può arrivare in una squadra e comprare 25 giocatori. Sono io che devo capire le caratteristiche dei giocatori e adattare il mio modo di giocare alle caratteristiche dei giocatori, se no si diventa allenatore di se stessi».

I RECUPERI - «La Juve ha tanti infortunati da qualche anno ma è anche difficile trovare una causa in comune, abbiamo avuto anche infortuni traumatici e su quello c’è poco da considerare. Chiellini è tornato a correre ieri quindi è stato fermo non tantissimo, Higuain ieri si è allenato a parte e oggi si prova a rimetterlo gradualmente in gruppo, dalla prossima settimana De Sciglio può rivedere in gruppo. Pjanic? Ha un piccolo acciacchino, ma come tutti i giocatori che hanno più di 40 partite, ed è risolvibile. E’ un professionista, se non ha giocato le ultime due è soltanto per una scelta tattica».

LE RIMONTE - «In questo momento le rimonte sono all'ordine del giorno in quasi tutte le partite. Noi possiamo e dobbiamo essere più solidi, ma non c'è modo di lavorare moltissimo quindi dobbiamo tenere la testa libera ed entrare in campo con grande livello di determinazione. Non penso che la squadra abbia mollato perché a Udine abbiamo fatto un errore di voglia, non di mancanza di voglia».

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