Barcellona-Juve, Morata si riprende la scena

Madrileno in versione clasico: con il Barça per consolidare il feeling con Cristiano Ronaldo. Dybala non ha sfruttato l'occasione derby: il capocannoniere della Champions scalpita
Morata© LAPRESSE

TORINO - Contro il Torino, Paulo Dybala ha giocato titolare per la sesta volta in questa stagione. A onor del vero, lo ha fatto un po’ per scelta di Andrea Pirlo e un po’ per scelta del Giudice Sportivo (che pochi giorni prima aveva squalificato Alvaro Morata a causa della «espressione irriguardosa» rivolta all’arbitro a margine del match contro il Benevento). Ma poco importa, conta semmai che sia sceso in campo dal 1’ avendo l’occasione di dimostrare tutto il suo valore. Epperò conta anche che, ancora una volta in questa annata, l’argentino non le abbia espresse appieno, le sue qualità. Gli va dato atto di averci messo lo zampino nel crescendo bianconero che ha poi portato alla rimonta finale: alcune buone giocate, personalità, impegno sino all’ultimo. Da qui a dire che sia stato protagonista, però, ce ne passa parecchio. Men che meno si può sostenere che si sia avvicinato al livello di prestazioni in virtù delle quali è stato premiato quale miglior calciatore della Serie A 2019-20. E badando al sodo risulta impossibile ipotizzare che abbia scalato posti nelle gerarchie e scalfito la titolarità di Morata nella Juventus-tipo che ha in mente Pirlo.

Gli alibi non mancano, per carità: Dybala è reduce in sequenza da Covid, infortunio muscolare, virus debilutante. Il tutto in un contesto di telenovela da rinnovo contrattuale (fatto di tanti silenzi e ambiguità) che procede da mesi. Ciò non toglie che il confronto numerico con Morata, cioè l’unico altro attaccante di ruolo con cui la Joya si contende il posto accanto a Ronaldo, sia oggettivamente squilibrato.

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