Kulusevski in scia di McKennie-Chiesa: Pirlo da convincere

Il texano e l’ex viola hanno già svoltato. Svedese in crescita, ma la strada resta in salita e Federico non vuole scansarsi
Kulusevski in scia di McKennie-Chiesa: Pirlo da convincere© LAPRESSE

TORINO - Guardano anche al lato positivo, in casa Juventus. Oltre che ai... positivi, s’intende. Il lato positivo ricorda che nella prima partita da dentro o fuori in campionato, contro il Mian, i bianconeri hanno fatto la loro parte nonostante le assenze di Cuadrado e Alex Sandro causa Covid. Ora toccherà fare a meno anche di De Ligt, ma l’auspicio di Andrea Pirlo è che - come a San Siro contro i rossoneri - allo Stadium contro il Sassuolo prenderanno la scena i presenti, più che gli assenti. Cioè, non faranno sentire la mancanza di nessuno, quelli che saranno chiamati in causa. Giovani, forti, pseudo debuttanti.

Chiesa si è preso la Juve

Federico Chiesa s’è di fatto preso la Juventus, mercoledì sera. Weston McKennie, subentrato a partita in corso, ha inciso in maniera prepotente e - in sostanza - ha confermato quanto già s’era intuito in precedenza: qualità, fisicità, personalità. Trattasi di elemento cardine in grado di fare la differenza, se gioca: fornendo dinamismo, oltre che equilibrio alle dinamiche bianconere. E poi come non menzionare Frabotta, che se l’è giocata alla grande senza scomporsi di una virgola a dispetto del contesto e del palcoscenico. Ha dato ragione a Pirlo che, lui per primo, non s’era scomposto d’una virgola al momemnto di escogitare un piano B alla luce dell’assenza di Alex Sandro: semplice semplice, non è il caso di smontare il giocattolo. Fuori il brasiliano? Dentro l’ormai ex Under 23. Secondo un copione in un certo senso consolidato, come ha spiegato lo stesso terzino a Sky ricordando il suo esordio alla prima di campionato, contro la Sampdoria: «Pirlo mi ha detto che avrei giocato il giorno della rifinitura. Dopo l’allenamento il mister mi ha chiamato nel suo ufficio e mi ha detto che sarei stato titolare. Ero un po’ emozionato, ma Pirlo mi ha trasmesso fiducia. È stata un’emozione forte, specialmente il giorno della partita, quando ti rendi conto che è il momento di entrare in campo e lo fai al fianco di grandi campioni. Vedi la loro concentrazione negli occhi, i loro sguardi che ti danno fiducia e coraggio».

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