Juve-Porto 3-2: bianconeri eliminati dalla Champions!

Sette mesi dopo il Lione, un'altra eliminazione agli ottavi di Champions per i bianconeri. Passa il Porto ai supplementari. La delusione di Ronaldo
Juve-Porto 3-2: bianconeri eliminati dalla Champions!

TORINO - La partita infinita premia il Porto che con un uomo in meno dal 54’ riesce a eliminare la Juventus ai tempi supplementari. Per i bianconeri un’altra eliminazione prematura in Champions League: ancora fuori agli ottavi, sette mesi dopo il flop con il Lione, e ancora una delusione per Cristiano Ronaldo che prima di passare in bianconero non era mai uscito agli ottavi di Coppa. E’ successo per la seconda volta consecutiva e ora si aprono mille interrogativi dopo un’altra terribile notte carica di sconforto e frustrazione, nonostante uno straordinario Federico Chiesa.

Morata, così no!

Pirlo non sorprende e senza la coppia Chiellini-De Ligt (a parte lo squalificato Danilo) rilancia Bonucci titolare con Demiral al suo fianco. Alex Sandro si riallinea sulla fascia prediletta, mentre in mezzo rispunta Arthur e in attacco c’è Ronaldo. Conceiçao non cambia nulla rispetto a tre settimane fa: gioca anche Pepe, non al top ma in notti del genere non è proprio il caso di marcare visita. I bianconeri partono fortissimo: Morata di testa, servito da Cuadrado, impegna Marchesin in quella che pare davvero un’occasione sciupata. Il Porto però capisce che gli spazi per affondare non mancano e Zaidu è uno dei più svegli: il terzino si prende gioco del colombiano, serve Marega contrato da Bonucci, quindi Taremi (bomber lampo al Do Dragao) prende la parte alta della traversa. La Juve non dispiace: aggressiva, s’alza in pressing ma con giudizio, cercando di allargare il gioco. Il problema è che dura poco, perché d’improvviso ecco la prima svolta: Demiral interviene maldestramente sull’attaccante iraniano del Porto in area juventina, il rigore ci sta e Sergio Oliveira - già il migliore all’andata - da capocannoniere di squadra batte Szczesny dal dischetto. Di lì in poi è un’altra partita, la Juventus accusa il colpo e il Porto prende campo affidandosi al possesso. I bianconeri sbandano, Cuadrado (che alla lunga si rifarà) e Demiral sembrano storditi e non stupiscono le otto conclusioni ospiti nei primi 25 minuti. Morata intanto spreca la seconda chance della serata centrando Marchesin, ma è un lampo perché il giro palla bianconero non trova sbocchi. Il Porto in modalità gestione si rinserra dietro la linea del pallone, Ronaldo e soci in tutta risposta si muovono pochissimo. Conseguenza: verticalizzazioni nulle e Juve asfittica.

Doppio Squillo

Si ricomincia senza cambi nell’attesa di una scintilla. Basta attendere quattro minuti: il lancio di Bonucci è un must della casa, Ronaldo appoggia a Chiesa e l’esterno la piazza all’incrocio dei pali dove neppure Spiderman arriverebbe. L’1-1 galvanizza la Juve e il Porto perde la testa, tanto che Taremi commette la sciocchezza più grande della sua carriera: butta via il pallone per protestare e già ammonito merita il secondo cartellino nell’arco di un paio di minuti. Biancoblù in dieci e prevedibile quanto ulteriore arretramento ospite. Chiesa, imbeccato da Rabiot, supera Marchesin ma in scivolata centra il palo a porta vuota in virtù della pressione decisiva di Pepe. Un fallo di mano di Uribe su rinvio del capitano biancoblù scatena la protesta juventina per un presunto rigore che né l’arbitro Kuipers né il silent check del Var vedono, ma l’inerzia della partita s’è completamente ribaltata. Il 2-1 è in cottura, basta che Cuadrado crossi dalla trequarti, Chiesa eluda il recupero di Manafà e di testa firmi il sorpasso con doppietta personale (tripletta considerando l’andata) in allegato. Adesso i bianconeri hanno mezz’ora di tempo per evitare i tempi supplementari. Marchesin respinge un tracciante di Rabiot dalla distanza, poi al 75’ i primi cambi di Pirlo: dentro De Ligt e McKennie, fuori Bonucci e Ramsey. Nel frattempo Ronaldo non pare davvero in serata e il colpo di testa che indirizza sul fondo (ancora su assistenza di Cuadrado, specializzato nei traversoni) non è né un tiro né un assist. Il rischio di sprecare troppo è dietro l’angolo, Chiesa e Morata hanno pietà e il Porto con Marega sfiora addirittura il 2-2. Ancora Morata griffa il 3-1 nel recupero, ma era in fuorigioco. Cuadrado stampa un sinistro sulla traversa al 93’, quindi spazio ai supplementari.

Botte e gol

Nervosismo allo zenit nei supplementari e allora Pirlo ne approfitta per immettere altre forze fresche: Kulusevski e Bernardeschi al posto di Arthur e Chiesa che non ne ha più. Nel frattempo Marchesin in uscita rovina su Ronaldo anticipando il portoghese con un intervento al limite: l’arbitro sorvola. Volano più colpi proibiti che occasioni vere, anche se Morata può fare meglio, fino alla punizione di Sergio Oliveira che beffa barriera juventina e Szczesny: 2-2. Finita? Macché, Rabiot di testa sigilla il 3-2, alla Juve serve ancora un guizzo per la qualificazione. Non arriverà, fa festa il Porto e in casa bianconera torna il tempo delle riflessioni profonde.

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