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TORINO - E dunque l’assist è arrivato niente meno che da John Elkann, la cui presenza alla Continassa (mercoledì) ha forse valore formale e simbolico più ancora che sostanziale. In una fase claudicante di incertezze, dubbi, perplessità sul futuro, c’è stato una sorta di scossone teso a mandare messaggi di padronanza (in senso letterale...) della situazione. I giocatori, pur non essendo direttamente chiamati in causa, hanno colto l’eccezionalità del momento. C’è chi - in seno allo spogliatoio - assicura che qualche effetto positivo possa scaturire anche in campo.
Pirlo avrà l'opportunità di rifarsi a Udine
La palla, però, a questo punto, torna ad Andrea Pirlo. Involontariamente e forse maldestramente ha contribuito lui stesso a ficcarsi in maniera ancora più fragorosa nel tormentone sulla sua possibile cacciata dichiarando a Firenze che «la società non è contenta». Ma adesso - nonostante un lunedì di passioni in cui impazzavano voci circa l’imminente avvicendamento tecnico - avrà ancora l’opportunità di rifarsi, a Udine. E se tutto andrà bene di continuare a farlo sino alla fine della stagione, provando a chiudere in maniera quantomeno degna l’annata. Evitando il tracollo definitivo, con tanto di esclusione dalla prossima Champions League.
Pirlo fa bene a volersi giocare il tutto per tutto
E la possibilità di (ri)conquistarsi una conferma per il prossimo anno? Beh, in questo senso le probabilità sono tendenti alla categoria del poco e niente, ma Pirlo fa bene a volersi giocare il tutto per tutto anche perché i calciatori (in buona parte, almeno) stanno con il tecnico: convinti che non siano sue le prevalenti responsabilità di quanto sta acacdendo. Nessuno, però, sarebbe sorpreso più di tanto se a giugno la società optasse per il quarto cambio d’allenatore in 4 anni (da Allegri a Sarri, da Sarri a Pirlo da Pirlo a mister X, per ora).
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