Claudio Chiellini: "Io sono un sognatore, Giorgio è più razionale. Segnale forte il biennale con la Juve"

L'intervista esclusiva a Claudio, ds del Pisa e fratello gemello del capitano bianconero
Claudio Chiellini: "Io sono un sognatore, Giorgio è più razionale. Segnale forte il biennale con la Juve"

Tutta Europa celebra i gemelli azzurri della difesa Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci. Ma il capitano dell’Italia e della Juventus un fratello gemello lo ha per davvero. Si chiama Claudio, fa il dirigente e, dopo aver lavorato per otto anni nel club bianconero, da luglio è il ds del Pisa, ambiziosa società di Serie B. Se Giorgio ha anticipato il compleanno della prossima settimana (14 agosto) festeggiando un nuovo rinnovo di contratto con la Juventus, Claudio i regali li sta cercando sul mercato per completare la squadra: «Dopo gli arrivi dalla Juventus di Toure (definitivo) e Beruatto (in prestito), Lucca dal Palermo, Berra dal Bari e l’acquisto del portiere Nicolas e del difensore Hermannsson (svincolati), ci servono altri 4 acquisti e almeno due attaccanti».

Ci tolga subito una curiosità: nell’ultimo mese, quello che Giorgio ha tecnicamente vissuto da svincolato e senza contratto, non ha mai proposto nemmeno per scherzo a suo fratello la possibilità di giocare a Pisa?

«No, nemmeno come battuta (risata). Sono più contento di vederlo alla Juventus, che è casa sua. E poi la firma è arrivata lunedì ma mio fratello in questi mesi è sempre stato in contatto con il presidente Agnelli e con la dirigenza».

Giorgio ha rinnovato per due anni, non per dodici mesi.
«È un segnale forte e deciso. Dimostra la sua voglia, i suoi stimoli, la sua fame: ha vinto praticamente tutto, ma punta ad alzare altri trofei con la Juventus e vuole provare ad essere protagonista anche al Mondiale in Qatar. Conquistare l’Europeo, a quasi 37 anni e da capitano, è stato più che un sogno per mio fratello».

Giorgio è ancora il difensore numero uno quando gioca?
«Non spetta a me dirlo, anche perché io sono di parte, però a quasi 37 anni ha dimostrato di essere ancora forte e decisivo. Giorgio è consapevole che non può più giocare tutte le partite per 90 minuti, però sa che può essere importante sia in campo sia fuori. E il rinnovo biennale dimostra che la pensa così anche la Juventus».

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Cosa ha portato a Pisa dall’esperienza alla Juventus?
«A supporto dell’area sportiva, ho avuto la fortuna di lavorare in questi anni con Marotta, Nedved, Paratici e Cherubini. Dirigenti top, ma diversi tra loro: Paratici e Nedved sono più uomini di campo e di scouting, mentre Marotta e Cherubini sono più gestionali. A Pisa, rispetto alla Juventus, ho più responsabilità nelle decisioni: è intrigante, ma pure più difficile. Ho trovato un ottimo gruppo di lavoro a cui spero di aggiungere la mentalità vincente tipica della Juventus e di mio fratello. La forza dei bianconeri, non solo negli ultimi anni, è sempre stata la società, oltre alle persone che ci lavorano quotidianamente».

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