La missione di Allegri

La missione di Allegri© Marco Canoniero

Finora è stato il mercato più povero e noioso da decadi. Nessun colpo eclatante e nessun movimento particolare, parecchi cavalli di ritorno e, al limite, qualche duro sacrificio in uscita. A due settimane dall’inizio della Serie A il paradosso è che oltre metà squadre hanno cambiato allenatore, quindi approcci e schemi, però le rose a disposizione saranno in gran parte quelle dello scorso anno. Per i dirigenti, insomma, basta puntare sulla panchina per svoltare.

In alcuni casi c’è la sensazione di smantellamento. Fu buon profeta Antonio Conte, dopo aver vinto il campionato, nel salutare la compagnia e scegliere di restare a casa, almeno per ora. Venduto Hakimi, addio annunciato di Romelu Lukaku, il bilancio determina scelte dolorose e difficili da spiegare ai tifosi. Caso Inter a parte, serpeggia l’idea che prima di comprare bisogna vendere, abbassare il monte ingaggi, ringiovanire gli organici. Follie del recente passato difficilmente se ne vedranno, a meno che non accada qualcosa che faccia scattare una serie di incastri imprevisti. In ogni caso, se si muoverà qualcosa sarà dopo Ferragosto.

In casa Juve al momento l’aria è interlocutoria, nonostante l’arrivo del giovane talento brasiliano Kaio Jorge, attaccante di appena 19 anni che potrebbe essere la quarta punta e indossare la prestigiosa maglia numero 21. Gli esperti di calcio sudamericano ne dicono un gran bene, la più parte dei tifosi non lo conosce, speriamo ci abbia visto giusto Federico Cherubini, tanta è stata l’insistenza. C’è poi il caso Locatelli, che farebbe comodo al nostro centrocampo, punto debole l’anno scorso. Svenarsi però non è possibile, è solo questione di denaro, oltre una certa cifra insomma non si andrà. La cessione di Demiral all’Atalanta (peccato, piaceva il temperamento del ragazzo turco, ma le gerarchie parlano ancora in favore dei veterani) serve a far cassa: se entrerà denaro possibile, se ne ritenti l’acquisto, altrimenti Locatelli resterà al Sassuolo oppure andrà all’estero, chissà.

La sensazione è che ad Allegri sia stato chiesto di rimotivare un gruppo già competitivo che può dire la sua, senza dover rifare tutto come l’anno scorso. In tal senso persino Rugani e De Sciglio saranno utili, Bernardeschi fresco campione d’Europa ritroverà il mister con cui ha lavorato meglio, ci sono diversi giovani da lanciare. Cambierà qualcosa o si tratta solamente di ricomporre un puzzle? Per il momento siamo ancora nelle supposizioni, il mercato ci ha abituati a clamorosi colpi di scena, nonostante la calma piatta di queste settimane.

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