Seedorf punge la Juve: "Pancia piena, per vincere serve fame"

Il campione e ex allenatore del Milan esalta i rossoneri ("Mix giusto per le vittorie") e avverte: "La Juventus resta competitiva ma ha avuto il suo ciclo"
Seedorf punge la Juve: "Pancia piena, per vincere serve fame"

Se non fosse per l’età, che comunque appare solo dalla carta d’identità e non certo dal fisico, verrebbe voglia di mandarlo a milanello per risolvere il problema del trequartista. Tra i due... litiganti Brahim Diaz e Messias, è certo che “godrebbe” ancora lui, Clarence Seedorf. È incredibile la sua forma e si capisce perfettamente perché la palestra Gold’s Gym lo abbia scelto come testimonial (assieme alla medaglia d’argento olimpica nel sollevamento pesi, Giorgia Bordignon). Così, tra un manubrio e un bilanciere, una pedana e un tapis roulant, c’è anche tempo per parlare, e tanto, di Milan e del calcio di oggi. Un calcio che non vede più Seedorf protagonista in campo o in panchina, almeno per il momento, ma che rappresenta tutt’oggi un pezzo molto importante della sua vita.

(...) Certamente, al Milan, gli amici non ti mancano... «Sì, certo. Con Maldini ci sentiamo ogni tanto. Il Milan è in buone mani, il dna di ogni club può essere passato solo da chi l’ha vissuto (...) Il Milan sta costruendo qualcosa di solido, le scelte sono chiare e poi il mix giovani-vecchi lo considero sempre fondamentale. Paolo la vede uguale, hanno Ibra in campo e quest’estate hanno preso Giroud, quindi siamo in linea su questo». Vecchio è bello, insomma, anche nel calcio... «Non ho mai creduto nell’età. Nel senso che c’è un’età biologica e poi ci sono i fatti che sono i test che fanno vedere in che condizione ti trovi. Io, ad esempio, avevo dati migliori a 34 anni che a 26, quando giocavo nel Milan. Se poi questi dati non sono importanti per chi deve fare le scelte tecniche, è un altro discorso...». Ibra e Giroud cosa possono dare al Milan? «Si sono tenuti bene durante la carriera, così è più facile continuare. E poi l’esperienza compensa tante cose che i giovani non possono avere: la gestione delle emozioni, degli allenamenti, i momenti di difficoltà. Quando hai in squadra gente come Ibra e Giroud, nella squadra copri anche un aspetto che altri non hanno o che non hanno ancora vissuto. E poi è la storia della vita far crescere i giovani...»

Come vedi il campionato? «Sarà ancora più equilibrato della scorsa stagione. Le squadre dal terzo posto in giù si sono tutte rafforzate, ma l’Inter e il Milan hanno ancora qualcosa in più, a mio avviso. Bisogna vedere come gestirà il Milan i due impegni: perché se da un lato è bello essere tornati in Champions e quindi sarà un torneo da affrontare con grandi ambizioni, anche vincere uno scudetto per un milanista, non sarebbe così male. L’Inter ha dovuto perdere giocatori importanti, non facilmente sostituibili, ma resta un’ottima squadra».

E cosa pensi della Juventus? «Penso che abbiano la pancia piena. Si sta ricostruendo, ha avuto il suo ciclo, ma con quello che hanno vinto possono permettersi di impiegare un po’ di tempo per vincere di nuovo. Non mi aspetto che la Juventus possa avere la stessa fame di chi non ha vinto per anni. Detto ciò, resterà sempre competitiva: se qualcuno lascia cadere qualcosa, loro saranno prontissimi per andarlo a raccogliere. Resto convinto che sia sempre favorito chi ha più fame di vittorie, rispetto a chi ha già vinto tanto».

Tutti gli approfondimenti sull'edizione di Tuttosport

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Juve, i migliori video