Bonucci: "Ronaldo? Dobbiamo ritrovare lo spirito Juve che c'era prima di lui"

Le parole del difensore bianconero alla vigilia della sfida in Champions League contro lo Zenit: "Con Allegri questo gruppo deve ritrovare il gusto della fatica. Sogno di giocare una terza finale"
Bonucci: "Ronaldo? Dobbiamo ritrovare lo spirito Juve che c'era prima di lui"

TORINO - "Ronaldo? Ha fatto una scelta che abbiamo rispettato. L'anno scorso la squadra giocava per lui, adesso il gruppo deve ritrovare quello spirito Juve che c'era prima del suo arrivo". Sono le parole di Leonardo Bonucci alla vigilia della sfida contro lo Zenit in Champions League. Il difensore bianconero è tornato sull'addio di CR7 in estate in un'intervista a Prime Video: "Lo scorso anno, anche se abbiamo vinto due trofei, non abbiamo ottenuto lo scudetto soprattutto per demeriti nostri più che dei meriti di chi poi ha vinto. Con Allegri questo gruppo deve ritrovare il gusto della fatica.".

"Potevo andare allo Zenit dieci anni fa"

Bonucci ha poi svelato un clamoroso retroscena sul suo passato legato proprio alla prossima avversaria della Juventus: "Potevo andare allo Zenit dieci anni fa. Conte mi disse che ero l'ultimo nella gerarchia dei difensori e che potevo trovarmi un'altra sistemazione. Con lo Zenit intavolammo una trattativa, ma diedi retta al mio orgoglio e scelsi di restare.".

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"Spero di poter giocare una terza finale di Champions League"

Il difensore ha poi parlato delle sue esperienze nella massima competizione europea: "Delle due finali di Champions rigiocherei quella di Cardiff. Con il Barcellona non avevamo nulla da perdere e affrontavano una squadra di marziani. Con il Real dopo un ottimo primo tempo ci fu un calo di tensione. Spero di poter avere l'occasione di giocare una terza finale in questi ultimi anni di carriera.".

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"Sgabello in Porto-Juve? Colpa mia"

Sempre sulla Champions League, Bonucci è tornato sull'episodio dello sgabello in Porto-Juve nel 2017: "Fu colpa mia. Tendo a vivere la partita con grande passione e non volevo stare tra le poltroncine, così mi misi in piedi e poi su uno sgabello della lounge. Sono contento che si sia verificato quell'episodio, perché non ha fatto altro che cementificare il mio rapporto con Allegri.". Infine sulla sua esultanza: "Nessuna provocazione, è un gesto goliardico nato per scommessa con gli amici. Quando ho visto che anche i ragazzini lo ripetevano, ho deciso di continuare a riproporlo.".

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