Allegri: "Ora è una Juve da metà classifica, situazione brutta"

L'allenatore bianconero dopo la sconfitta di Verona: "C'è vergogna per i 15 punti, dobbiamo lavorare e in qualche modo ne usciremo fuori"
Allegri: "Ora è una Juve da metà classifica, situazione brutta"© Ansa

VERONA - Quarta sconfitta in 11 giornate di campionato, secondo ko di fila dopo quello casalingo con il Sassuolo, 15 punti in classifica, 15 gol fatti e altrettanti subiti: sono i numeri di questo inizio stagione da incubo della Juventus, battuta oggi 2-1 dal Verona di Juric al Bentegodi. Massimiliano Allegri ha ancora tanto da lavorare per cercare di non far affondare la nave bianconera: "C'è stato un confronto - spiega a Dazn l'allenatore della Juve, riferendosi al dopo gara di Verona - ma le parole non servono a niente. Serve soltanto lavorare: siamo in una situazione brutta di classifica, nel senso che abbiamo solamente 15 punti, quindi bisogna prendersi delle responsabilità, bisogna accettare la realtà. Ora siamo una squadra di metà classifica. Le qualità ci sono, ma per tutto il primo tempo è stato così: in qualche modo ci tireremo fuori, martedì è importante in Champions per il passaggio del turno. Piangersi addosso non serve, serve soltanto pensare a quel che dobbiamo fare. Le cose si sistemeranno". A Sky poi aggiunge: "Dare spiegazioni è difficile, dobbiamo solo lavorare e stare zitti, è l’unica medicina. Quando tra qualche mese, speriamo, saremo in una posizione diversa, allora rialzeremo la testa. Per adesso rimane la vergogna di avere solo quindici punti in classifica".

Allegri: "Non basta la maglia della Juve per vincere"

Nel commentare la sconfitta con il Verona, Allegri spiega: "Dovevamo metterci sul loro piano, correre, andare incontro l'avversario e dopo con la gara che va avanti le qualità vengono fuori. Però non è perché abbiamo la maglia della Juventus che battiamo le squadre di metà classifica. Il calcio è questo, non è fioretto: sono contrasti, duelli aerei e quando trovi il Verona ti devi mettere al suo livello. Anche contro il Sassuolo, che non è una squadra fisica, è successo. Pensavamo di esser più bravi di loro: serve onestà, in questo momento non lo siamo". Quando gli chiedono della giacca lanciata per la rabbia al Bentegodi, dice: "Credo che lo step di oggi sia quello quasi definitivo per il campionato, ma bisogna restare lucidi. Ci sono giocatori che sono più stanchi e sta a me capire chi dovrà scendere in campo. Non so se sia stato un gesto motivazionale o di stizza, non ci va bene nulla. Avevamo un atteggiamento diverso prima rispetto a ora".

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