Allegri e la strigliata sui gol: "La Juve non può segnare così poco"

Il tecnico mette l'accento sulla mancanza di veleno sottoporta: "Un gol ogni cinque occasioni, parlare di guarigioni, di spazi, di Champions non c'entra niente"
Allegri e la strigliata sui gol: "La Juve non può segnare così poco"© www.imagephotoagency.it

TORINO. Dimenticare Nyon, dove lunedì ci sarà il sorteggio degli ottavi di Champions League. E dimenticare il primo posto nel girone, unica italiana a riuscirci tra Champions ed Europa League, a dispetto di un gioco che tanti definiscono poco europeo: "Tanti dicono tante cose, il calcio è bello perché opinabile… Sacchi? Arrigo quando parla lo fa con tanta passione e quello che ha fatto in carriera parla per lui: quindi va sempre ascoltato. Mi spiace che Atalanta e Milan siano andate fuori, i rossoneri avevano un girone molto difficile e l'Atalanta è uscita solo all'ultima partita. Ora dobbiamo pensare solo al campionato, dove siamo in netto ritardo, e preparare partita dopo partita per ridare stabilità alla classifica".

Dimenticare l'Europa, perché il rischio che la gioia per il traguardo tagliato in Champions possa far abbassare un po' la tensione c'è. Invece si gioca al Penzo di Venezia e Allegri vuole una Juventus provinciale. Quello che troppo spesso non è stata, perdendo punti proprio contro squadre medio-piccole: "A Venezia credo abbia giocato solo Chiellini. E io negli anni Ottanta. E' una situazione strana, dall'arrivo in traghetto. E' uno du quei campi dove tutto sembra più piccolo e se non fai una partita provinciale ti fai male. Poi la squadra gioca bene e crea molto e faccio i complimenti a Zanetti. E' una partita complicata, il Venezia in casa segna molto, gioca e viene da una brutta sconfitta che vorrà riscattare facendo un'impresa contro la Juventus. Noi dovremo metterci al pari loro sul piano fisico e della mentalità. Partita a rischio grosso se la interpretiamo nel modo sbagliato, come è successo altre volte. ma credo che i ragazzi abbiano capito l'importanza, per la partita in sé e per il momento. Dobbiamo dare un segnale, come prestazione. Poi come finiscono le partite non si sa".

Non si sa soprattutto se non si sfruttano le occasioni. Eccolo, assieme all'approccio sbagliato in alcune partite, l'altro grande difetto che ha tenuto la Juventus lontana dalle prime in classifica. Emerso chiaro anche nelle ultime partite e da cancellare quanto prima: "Non si tratta di guarire o di avere più o meno spazi tra Champions e campionato – ha spiegato il tecnico sul momento della squadra -. E' la percentuale in fase realizzativa che è nettamente al di sotto della media. Bisogna essere più lucidi e più cattivi. Facciamo un gol ogni cinque occasioni: è poco".

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