Vlahovic più juventino di Ronaldo. Se fa i gol diventa re

A sugellare l'amore saranno le presenze e le marcature, intanto in conferenza non ha sbagliato una risposta
Vlahovic più juventino di Ronaldo. Se fa i gol diventa re© Juventus FC via Getty Images

Educazione, determinazione, umiltà, voglia di vincere che lo divora: Dusan Vlahovic ci mette 23 minuti per conquistare il popolo juventino che segue la sua conferenza stampa di presentazione. Non è da questi particolari che si giudica un giocatore, ma il serbo non ha sbagliato una risposta che fosse una. Fino al punto da sembrare fin troppo programmato. Ma chi lo conosce assicura il contrario: macché, lui è così da sempre, la testa di un trentenne su un fisico, micidiale, di un ventiduenne.

La Juventus lo ha presentato sui social con un richiamo diretto, quasi sfacciato, a Cristiano Ronaldo. Da CR7 a DV7 è una questione di hashtag che può creare euforia e un po’ di responsabilità in più per il giovane bomber. Ma la verità è che Vlahovic è molto più “juventino” di Cristiano e lo dimostra fin dal primo atto, e non solo perché ovviamente meno glamour rispetto a quello della star portoghese, ma perché il tono e il modo con cui esprime il suo desiderio di primeggiare appare clamorosamente in sintonia con quello che da sempre caratterizza il club di cui fa parte. I suoi amici dicono che l’ambizione lo guida fin da quando era adolescente, ma non l’ambizione vanitosa di chi è consapevole di aver ricevuto talento e fisico da madre natura, ma quella più dura e cattiva di chi da quei doni sa di dover partire, percorrendo una strada di sacrifici, lavoro e dettagli da non trascurare.

E poi c’è la sensazione di un giocatore che mette la squadra davanti a tutto e questo sì che è molto juventino. Vlahovic assomiglia più a Tevez, che a Ronaldo e l’amore ricevuto dall’argentino in bianconero non è paragonabile a quello per CR7. Carlitos era amato, Cristiano stimato.

E poi Vlahovic, nonostante la giovane età, dà immediatamente l’idea di affidabilità: è glaciale, lucido. Lo si vede da come dribbla con saggezza anche la questione dell’ex abitazione torinese di Cristiano, che lui aveva preso in considerazione solo perché dotata di palestra e piscina, indispensabili per uno che si allena come il serbo.

Dopodiché servono i gol, perché Vlahovic lo pagano come centravanti della squadra di Allegri non come conferenziere. A suggellare l’amore devono essere necessariamente le presenze nel tabellino dei marcatori e le prestazioni per contribuire ai successi bianconeri. Per quelli ci sono i prossimi quattro mesi, quelli che portano alla fine della stagione e del campionato: 22 maggio, Fiorentina-Juventus, partita di micidiale impatto emotivo per Vlahovic, nel mirino del popolo viola. Lui, ieri, ha ringraziato tifosi e presidente ed è sembrato sincero. Sempre ieri Commisso lo ha attaccato, ma la furia del numero uno viola era resa meno credibile da 70 milioni di ragioni. Più 10 di bonus.

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