De Ligt: "Alla Juve conta solo vincere e Allegri lo sa. Su di me troppe chiacchiere"

Il difensore bianconero si racconta, dalle critiche ricevute all'elogio a Chiellini: le sue parole
De Ligt: "Alla Juve conta solo vincere e Allegri lo sa. Su di me troppe chiacchiere"© Filippo Alfero-Juventus FC

È un De Ligt senza veli quello che si racconta nell'intervista al tabloid inglese The Guardian. Il difensore olandese affronta diversi argomenti: dalla critiche ricevute al DNA bianconero. L'ex Ajax fa anche autocritica: "Voglio sempre essere il più critico con me stesso. So esattamente quando ho fatto qualcosa di sbagliato. Per crescere, a volte devi accettare di aver preso le decisioni sbagliate". In riferimento al gol subito nell'andata degli ottavi di Champions League contro il Villerreal ammette: "Sì, in quella situazione avrei potuto fare meglio".

De Ligt sul ruolo del difensore

Su come sia cambiato nel tempo il ruolo del difensore, De Ligt commenta: "Prima avevi tipi diversi. Avevi quelli che erano solo nell’area, a mandare via i palloni, ma non potevano giocare. E avevi difensori che erano davvero bravi con la palla ma non riuscivano a difendere. La tendenza ora è che tutti i difensori sono abbastanza completi. Sono tutti veloci, sono tutti forti, sanno giocare con la palla. Il livello è diverso. All’Ajax, quando avevo 15 anni giocavo come centrocampista. Poi sono diventato un difensore centrale, faticando all’inizio a capire la situazione e di cosa c’era bisogno. A volte dovevi calciare via il pallone, a volte dovevi giocare, e con l’esperienza ho imparato la cosa giusta da fare in quella situazione. Il lavoro sporco è così importante. La gente lo chiama sporco, ma io lo trovo davvero carino. Per mandare via la palla, per vincere duelli… Sono un difensore della vecchia scuola in questo senso. Hai molti difensori ora che stanno in posizione, coprono gli spazi. Ma mi piace anche difendere uno contro uno, combattere contro l’avversario. All’Ajax ero abituato a giocare con una linea molto alta. A volte troppo, forse. È abbastanza rischioso. Adesso alla Juve si tratta di trovare un equilibrio".

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De Ligt elogia Chiellini e il DNA Juve

L'olandese continua e loda il compagno di reparto: "Puoi sicuramente migliorare. Ad esempio, Chiellini ora ha 37 anni. E in questo momento gioca come se stesse leggendo un libro. Sa: ‘Ok, questa situazione accadrà, e poi questo accadrà ora.’ E ovviamente non aveva questa capacità quando aveva 20 anni. Quindi, con l’esperienza, ha imparato. Ma si tratta anche un po’ di provare la sensazione, è un qualcosa di abbastanza naturale. E penso che tutti i buoni difensori del mondo abbiano quest. La cosa più importante per me è vincere. Alla Juve, se vinciamo 1-0 e giochiamo male, onestamente penso che tutti saranno comunque felici. E se giochi alla grande e perdi 2-1, non sei felice. Ogni squadra ha un certo DNA, che è diverso in ogni club. Se difendi molto in alto e perdi 5-0, 4-0, allora sì, forse è meglio stare un po’ più in basso".

De Ligt sulle critiche ricevute e su Allegri

De Ligt risponde poi così a chi lo ha criticato in passato: "C’erano molte cose che mi venivano date addosso in giovane età. Un sacco di chiacchiere. Ogni piccolo errore è diventato qualcosa di veramente grande. Ma la cosa più importante è vedere il quadro generale. Quando vinci il Golden Boy (il premio istituito dal nostro quotidiano ndr), questo dà una certa pressione. Ma come giocatore, devi amare la pressione. Perché dice che stai facendo qualcosa di buono. Vederlo in questo modo mi dà un po’ di spazio nella mia testa". Poi a proposito di Allegri: "La sua più grande qualità è che capisce che non deve essere sempre carino. Si tratta di vincere. Ed è anche la mentalità della Juve. Non importa se giochi bene. Riguarda solo i tre punti. Passo dopo passo, capiamo di più cosa si aspetta da noi".

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