Juve-Dybala, sette anni di Joya e amarezze

L'inizio è sfolgorante: gol e giocate magiche, come la doppietta al Barcellona. L'arrivo di Ronaldo e gli infortuni lo allontanano

TORINO - Notte tra il 6 e il 7 giugno 2015, sull’aereo che riporta la Juventus in Italia dopo la sconfitta nella finale di Champions, a Berlino contro il Barcellona, c’è anche Paulo Dybala: due giorni prima il club ha ufficializzato l’ingaggio della Joya dal Palermo per 40 milioni, 32 più 8 di bonus, colpo della coppia Marotta e Paratici che ha convinto Zamparini a cedere il suo picciriddu, battendo la concorrenza dell’Inter, per consegnarlo alla corte di Massimiliano Allegri. Invitato ad assistere alla partitissima, l’attaccante argentino fa rientro insieme con la squadra e ha il primo approccio con i nuovi compagni: ricorderà, mesi dopo, le parole di Claudio Marchisio che gli si avvicinò e gli disse “Preparati bene perché dobbiamo tornare a giocarla”. E’ iniziata così, nell’estate di sette anni fa, l’avventura di Dybala alla Juventus, una storia d’amore fatta di gol e giocate spettacolari, di assist e di trionfi ma anche di momenti difficili e delusioni a causa dei tanti infortuni e di un ruolo fondamentale nel progetto (quello del capitano futuro) che rimane però soltanto sulla carta, surclassato di volta in volta da Higuain, Cristiano Ronaldo e adesso da Vlahovic.

Dal primo gol in Supercoppa all'addio

L’inizio è sfolgorante: primo gol in Supercoppa, a Shanghai contro la Lazio, dopo appena 12 minuti in campo con la nuova maglia bianconera. A fine stagione ne segnerà 23 di reti, 19 nel 2016-2017, addirittura 26 l’anno successivo, il migliore e quello più prolifico, quando nasce la Dybala mask, un marchio di fabbrica. Gioca con Higuain e Mandzukic, largo a sinistra: sono stagioni in cui la Juventus domina in Italia e si propone tra le grande in Europa. Viene così alla mente la sua doppietta al Barcellona, l’11 aprile 2017, nei quarti di Champions che vedrà i bianconeri arrivare in finale, sconfitti dal Real Madrid. Nell’estate 2018 arriva a Torino CR7 e la situazione per Dybala cambia: il feeling tra i due fatica a decollare e lo stesso Allegri ha difficoltà a far convivere in campo la Joya con il portoghese. Così numeri dell’argentino crollano: chiude la stagione con appena 10 gol. E si fa strada il possibile addio con il trasferimento al Manchester United, ma l’affare salta per la volontà di Paulo di restare in bianconero. La pandemia segna anche Dybala, colpito prima dal Covid poi da una lunga serie di infortuni che lo costringono a stare fuori parecchio. Non è un caso che abbia saltato Lione, Porto e Villarreal: nelle ultime quattro eliminazioni in Champions ha giocato appena 190 minuti su 720. Il ritorno di Allegri in panchina fa ben sperare, però a gennaio irrompe un nuovo numero 7, Vlahovic, che lo riporta fuori dal progetto. E dalla Juventus.

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