Cagliari-Juve, Allegri e le prove di attacco senza Morata

In vista della partita di sabato, esercitazioni di tiro contro la difesa schierata per affinare la mira e riaccendere Vlahovic
Cagliari-Juve, Allegri e le prove di attacco senza Morata© Marco Canoniero

TORINO - Magari a Cagliari la Juventus non si troverà di fronte proprio un 5-5-0 come quello edificato mercoledì sera all’Etihad Stadium dall’Atletico di Diego Simeone contro il Manchester City, ma di certo Walter Mazzarri non lascerà autostrade alla manovra bianconera. E neppure sentieri, almeno nelle intenzioni. L’attenzione alla fase difensiva è sempre stata una caratteristica importante delle squadre del tecnico di San Vincenzo e sarà massima sabato sera, stimolata da quattro sconfitte consecutive con 11 gol incassati. Che il Cagliari scenda in campo con un 3-5-2, un 3-4-2-1 o un 3-4-1-2 (dipenderà anche dalle condizioni di Pavoletti e Marin), in fase difensiva gli esterni di centrocampo si abbasseranno componendo una linea a cinque davanti a Cragno, protetta da un’altra linea di quattro uomini, con un attaccante a disturbare il giro palla dei centrali bianconeri e a fare da punto di riferimento per le ripartenze. Ed è probabile che sia questo l’assetto con cui i rossoblù giocheranno la maggior parte della partita, proprio per chiudere ogni varco verso la propria porta, pronti partire in contropiede ogni volta che avranno l’occasione.

Assedi difficili

Un tipo di partita, quello appena descritto, che la Juventus soffre. Un po’ perché, per citare la massima sfornata proprio mercoledì sera da Pep Guardiola, "Attaccare un 5-5-0 è difficile: nella preistoria, oggi e tra centomila anni". Anche con De Bruyne, Foden, Sterling, Grealish e compagnia. Un po’ perché nel centrocampo di Massimiliano Allegri mancano un po’ di qualità tecnica, di inventiva (un Pjanic, giusto per citare l’ultimo centrocampista di un certo tipo ad aver vestito il bianconero) e di tiro da fuori. Tutte qualità preziose ai limiti dell’indispensabile quando si tratta di assediare nove o dieci uomini schierati a protezione dell’area. Come i giocatori del Villarreal dopo la prima mezzora (nella quale la Juventus era invece arrivata al tiro eccome) nel ritorno degli ottavi di Champions. Quando per giunta c’era anche l’assenza di Dybala a complicare la ricerca di un varco nel muro giallo. O come i giocatori dell’Inter per larghi tratti domenica sera: quando le cose, al di là del risultato, sono andate già meglio, perché i bianconeri a tirare sono arrivati per tutta la partita (23 volte in totale), ma la densità difensiva nerazzurra ha spesso complicato, o proprio ribattuto, i loro tentativi (alcuni dei quali peraltro non andati a buon fine per errori di mira).

Contromisure

Dal momento che aumentare il potenziale del centrocampo in fase di rifinitura e finalizzazione sarà impossibile fino al mercato (o almeno fino al recupero di McKennie, la cui assenza e quella di Chiesa hanno inciso pesantemente nelle difficoltà bianconere a livello realizzativo), Allegri si prepara ad assediare il muro del Cagliari con gli uomini a disposizione. Che sono pur sempre quelli con cui in campionato ha ottenuto sedici risultati utili consecutivi e con cui avrebbe meritato il diciassettesimo. Anzi, non proprio quelli, perché alla Unipol Arena rispetto a domenica sera mancheranno l’infortunato Locatelli e gli squalificati De Sciglio e Morata. Chiaro che l’assenza più pesante a livello offensivo sarà quella dello spagnolo che, per quanto continui a mostrare qualche pecca in fase di finalizzazione, dopo l’arrivo di Vlahovic si è rivelato prezioso come attaccante esterno, capace di cucire il gioco e di saltare l’uomo in velocità. Lo sostituirà uno tra Bernardeschi e Kean e, con Cuadrado e Dybala, avrà il compito di agire alle spalle di DV7 per sfruttarne movimenti e sponde e per mettere il serbo in condizione di tornare al gol. Tutte combinazioni su cui Allegri ha cominciato a lavorare già ieri, alla ripresa degli allenamenti dopo il giorno di sosta concesso lunedì, con l’obiettivo dichiarato nel dopo Juventus-Inter di "migliorare sottoporta, avere un po’ più di serenità, di lucidità". Qualità indispensabili per non sbattere invano sul muro che il Cagliari proverà a erigere davanti a Cragno.

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