Juve, Vlahovic ha più palle di Haaland

Un confronto tra i due talenti dopo le parole di Allegri, che aveva detto: “Dusan ha toccato più palloni di Erling”. È vero, ma…
Juve, Vlahovic ha più palle di Haaland

«Come si può servire meglio Dusan? L’altro giorno si è detto che Haaland ha toccato gli stessi palloni di Vlahovic in Champions. Cerchiamo di aiutarlo, sta migliorando su quell’aspetto». Il confronto l’ha aperto direttamente Massimiliano Allegri nella conferenza stampa di ieri. D’altronde, servire meglio Vlahovic è uno degli obiettivi dichiarati di questa stagione bianconera, ovvero: coinvolgere il più possibile il potente centravanti serbo e metterlo nelle migliori condizioni di andare al tiro. E al tempo stesso evitare di lasciarlo isolato in avanti, senza poter incidere alla sua maniera. Ma è proprio vero che Vlahovic e Haaland hanno giocato lo stesso numero di palloni nella loro partita d’esordio di questa Champions League? Più o meno. Ne ha toccati addirittura più Vlahovic contro il Paris Saint-Germain (23) di Haaland (19), che però contro il Siviglia ha realizzato una doppietta determinante per il 4-0 in trasferta del City. In realtà se consideriamo il mero dato numerico e asettico dei tocchi palla, l’attaccante serbo della Juventus gioca in media in questa stagione addirittura più palloni del bomber norvegese: 22 a 20.8 - tenendo conto di tutte le competizioni. Andiamo dal picco contro lo Spezia all’Allianz Stadium (30 palloni giocati e un gol) alla serata storta del Ferraris a Genova contro la Sampdoria (solo 9 tocchi, di cui appena 2 in area di rigore).

Vlahovic-Haaland, il confronto

Ovviamente non conta solo la quantità di palloni giocati da un attaccante, ma anche in che zona del campo riceve la sfera e come gli arrivano i passaggi dai compagni. Il Manchester City di Guardiola - e in questo caso le statistiche lo evidenziano chiaramente - riesce a mettere in moto Erling Haaland meglio rispetto a quanto la Juventus di Allegri riesca a fare con Vlahovic. E soprattutto in zone molto pericolose, dove l’ex attaccante di Borussia Dortmund e Salisburgo è in grado di calciare con facilità e senza particolari ostacoli. Ce lo conferma la media dei tocchi in area avversaria (7 a partita di Haaland contro i 3.4 a match di Vlahovic, meno della metà) che può influire in modo diretto sulla quantità generale di conclusioni effettuate (anche se il controllo del pallone può incidere: non è raro che il primo tocco di Vlahovic sia sporco, per esempio). Il serbo calcia verso la porta avversaria 3.2 volte in media a match (il norvegese 4.4), di cui 2.6 da dentro l’area di rigore (4.1 l’attaccante del City). In pratica Guardiola arma con frequenza e qualità il mancino del suo goleador (già 12 centri in stagione, contro i 4 di Dusan), con modalità decisamente più efficaci di quanto Allegri - per il momento - riesca a fare con il numero 9 della sua Juventus. Ed è proprio in questo fattore che la squadra bianconera dovrà migliorare se vorrà aiutare Vlahovic (che ha segnato due dei quattro gol finora da fermo) ad esprimere interamente il suo enorme potenziale. Per l’attaccante serbo è fondamentale ritrovare regolarità nella giocata: più fiducia al tiro corrisponde a più gol segnati. Magari anche con meno palloni giocati.

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