Juve, crash test europeo per la difesa: Max cerca la solidità del campionato

Mentre in Serie A il club bianconero vanta la seconda miglior retroguardia, in Champions ha incassato due gol sia con il Psg sia col Benfica
Juve, crash test europeo per la difesa: Max cerca la solidità del campionato © Juventus FC via Getty Images

Resta la regola che accompagna da sempre lo sport professionistico americano e che ogni tanto viene citata anche dalle nostre parti, applicandola al calcio: «Gli attacchi vendono i biglietti, ma la difesa vincono i campionati». Di solito, in effetti, funziona così e la Serie A italiana non rappresenta un’eccezione: in linea di massima blindare la porta è un’assicurazione sul successo finale, vale per ogni disciplina e ogni categoria, vale a maggior ragione per una squadra che, nel suo periodo vincente da nove scudetti consecutivi, ha costruito le fondamenta dei trionfi sulla solidità della fase difensiva e su granitiche statistiche nello specifico settore. Dunque per la Juventus il fatto di poter disporre del muro davanti alla porta è tradizionalmente un punto di forza, mancato però nella passata stagione, quella conclusa a zero titoli. La formazione guidata in panchina da Massimiliano Allegri non sarà partita benissimo in questo avvio di annata, ma almeno in campionato una delle poche note positive da segnalare è proprio la tenuta difensiva: il dato numerico che lascia ben sperare l’ambiente bianconero è il numero di reti incassate nelle otto partite fin qui disputate in Serie A. La Juventus è a quota cinque gol presi: soltanto l’Atalanta, che ne ha subiti tre, ha finora fatto meglio. Dunque, pur in un avvio complicato e in salita, i bianconeri non hanno perso l’abilità nel blindare la porta: merito anche di Perin, che fino a prima della sosta delle Nazionali aveva difeso i pali juventini egregiamente per un mesetto al posto di Szczesny, rientrato con il Bologna e atteso regolarmente in porta stasera per la sfida dello Stadium con il Maccabi Haifa in Champions League. 

Juve, Allegri cerca solidità in Champions

In Europa tuttavia il discorso della solidità difensiva non ha funzionato. O meglio: Allegri non è riuscito a trovare lo stesso equilibrio o forse la potenza di fuoco delle due formazioni finora affrontate in campo internazionale, prima il Psg a Parigi e poi il Benfica a Torino, era talmente superiore da non lasciare scampo. Però il dato è oggettivo: se in campionato, in otto partite, la media gol presi a gara è di 0,625 in Champions invece in due partite la Juventus ha dovuto raccogliere il pallone nella propria porta per quattro volte, per una media quindi di 2 reti subite a match. Decisamente sopra la media rispetto a quanto visto in Serie A e rispetto a quella che è la tradizione bianconera, specialmente con Allegri sulla tolda di comando: la doppia sfida con il Maccabi, a cominciare da stasera, servirà ad aggiustare le medie e a riportare la Juventus nei binari giusti per quanto riguarda la fase difensiva: questa è, quantomeno, la missione di Allegri che si affiderà in ogni caso a un po’ di comprensibile turnover per affrontare un vero e proprio ciclo di ferro da otto partite a ottobre. La prima, quella con il Bologna, è andata molto bene per Bonucci e compagni: zero gol presi, tre realizzati e ritrovato entusiasmo anche allo Stadium. Poi il tour de force proseguirà a novembre con altre quattro sfide, prima della sosta per il Mondiale in Qatar: 12 partite, considerando anche quella vinta ampiamente con il Bologna, per dare una svolta definitiva al cammino juventino. Il doppio confronto ravvicinato con il Maccabi Haifa in Champions servirà come crash test per mettere alla prova la robustezza mentale e la tenuta stagna della difesa bianconera verso i decisivi impegni di Lisbona prima e dello Stadium con il Psg, dove si concluderà il girone. Con la speranza, per la Juventus, di poter andare avanti nell’Europa di vertice. 

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