Sotto pressione con la calma dei forti: il derby ha mostrato un nuovo Vlahovic

All’Olimpico Grande Torino la Juventus potrebbe aver trovato un Dusan nuovo, quale ancora non si era visto, uscito come una farfalla dal bozzolo del primo momento difficile della sua carriera

Sarebbe improprio parlare di Vlahovic ritrovato, dopo il gol decisivo nel derby, perché sarebbe stato improprio parlare di Vlahovic sparito prima: se con la rete al Toro DV9 ha infatti raggiunto la vetta della classifica marcatori, 6 gol come Immobile e Arnautovic, segnati in 9 partite, vuol dire che anche in precedenza era stato presente, pur con alcuni passaggi a vuoto e pur attraversando un periodo certo non scintillante.

Nella sfida contro il Torino, la Juve potrebbe aver trovato un Vlahovic nuovo

All’Olimpico Grande Torino, però, la Juventus Vlahovic potrebbe averlo trovato. Potrebbe aver trovato un Vlahovic nuovo, quale ancora non si era visto, uscito come una farfalla dal bozzolo del primo momento difficile della sua carriera. Perché se come detto sarebbe stato improprio parlare di un DV9 sparito, lo sarebbe altrettanto negarne le difficoltà attraversate soprattutto a settembre (zero gol in quattro partite). Difficoltà con cui non aveva mai avuto a che fare. Certo, il suo impatto con il calcio italiano, dove Pantaleo Corvino lo aveva portato diciottenne nel 2018, non era stato facile fino all’incontro con Cesare Prandelli, che dalla panchina viola aveva saputo innescarne l’esplosione. Ma erano le difficoltà di un giovane che cercava di emergere, che aveva tutto da conquistare e una pressione sulle spalle minima. Niente a che vedere con il peso di essere acquistato per 75 milioni (più 15 di commissioni agli agenti) per essere il centravanti della Juventus nel dopo Cristiano Ronaldo. Un’investitura e un investimento che il serbo si era guadagnato con una stagione e mezza fantastiche nella Fiorentina, un’ascesa continua dal momento della sua prima affermazione. Le difficoltà incontrate in bianconero sono state le prime che il giovane Dusan ha dovuto affrontare dopo essere diventato Vlahovic. Le prime davanti alle quali all’enorme pressione che si impone da solo con la sua competitività e la sua ambizione, se ne è sommata una altrettanto grande dall’esterno. Rabbia, sbuffi, disappunto, nervosismo: per diverse partite l’ha scaricata nel modo peggiore.

Nel derby Vlahovic combattivo come sempre ma tranquillo come mai

Nel derby, quando la pressione ha raggiunto il massimo dopo il tracollo di Haifa, si è visto un Vlahovic combattivo come sempre, ma tranquillo come mai. Controllato dopo un’occasione in cui avrebbe potuto fare qualcosa in più, nel primo tempo, e soprattutto dopo una sbagliata malamente, nel secondo. E pronto a scattare a incoraggiare Kean che ne aveva fallita una ancora migliore. La pressione tenuta sotto controllo senza mai perdere lucidità, come confermano i dati che leggete a fianco. Come fanno i campioni. Farlo sempre è il prossimo passo.

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