Juve, ora credici: da dove deve ripartire Allegri

Il poker all'Empoli conferma il passo avanti del derby, ma dopo l'1-0 sono riemerse insicurezze già viste, spazzate via dal raddoppio
Juve, ora credici: da dove deve ripartire Allegri© www.imagephotoagency.it

TORINO - Un altro passo avanti: dopo il Torino la Juventus batte l’Empoli e per la prima volta in questo campionato centra due vittorie di fila. Non è stato un passo imperioso, né elegante e neppure troppo sicuro, nonostante quel che dice il risultato finale, ma è stato comunque lungo tre punti: abbastanza, cioè, da superare almeno per una notte l’Inter, attesa a Firenze, e per guadagnare punti su almeno una tra Napoli e Roma e su almeno una tra Atalanta e Lazio, impegnate domenica nei due scontri diretti di giornata.

Cosa dovrà fare la squadra di Allegri

Per continuare a recuperare terreno sulle squadre che la precedono, e anche per provare a conquistare martedì a Lisbona la terza vittoria di seguito (e anche questa sarebbe una prima volta), la squadra di Allegri dovrà trovare però un passo diverso. Non necessariamente una camminata da passerella d’alta moda, ma almeno sicura e decisa. Come quella con cui ha cominciato la partita contro l’Empoli, non a caso sbloccata all’ottavo minuto da Kean. A proposito di passi avanti: dopo la bella prova nel derby, macchiata però dal gol sbagliato grossolanamente nella ripresa, l’attaccante ha confermato di essere in palla e questa volta, praticamente dalla stessa posizione, non ha fallito sul cross di Kostic. A proposito di passi avanti bis: il serbo non è Kvaratskheila e neppure Theo Hernandez, ma quello di ieri sera è stato il quarto assist e solo un millimetrico fuorigioco di Kean gli ha negato il quinto (e all’attaccante la doppietta).

I passi in avanti della Juve

Come detto, però, né a livello di squadra né a livello di singoli il passo avanti è stato imperioso e sicuro. Come accaduto troppo spesso, dopo un bel primo quarto d’ora la Juventus si è abbassata troppo e soprattutto lo ha fatto senza riuscire a chiudere tutti i varchi alla squadra di Zanetti, terminando il primo tempo con 10 tiri fatti e 10 concessi. Un paio dei quali regalati a seguito di due palloni che Cuadrado si è fatto rubare ingenuamente da Bandinelli sulla trequarti difensiva. E’ vero che le occasioni più nitide le ha comunque avute la squadra bianconera, ma non averle concretizzate (soprattuto un colpo di testa di Kean) non è certo un’attenuante, anzi. Nella ripresa Cuadrado si è fatto perdonare con il corner per il 2-0 di McKennie e da lì, escluso un contropiede innescato da un brutto passaggio di Kostic, si è vista un’altra Juventus, tanto che il computo finale dei tiri è stato di 21 contro 12: sicuri e affamati, i bianconeri hanno dilagato e il punteggio sarebbe stato ancora più alto se non fosse stato per Vicario, arresosi solo due volte a Rabiot. Già, Rabiot: altro che passo avanti. Il francese è sempre stato prezioso, checché ne dicessero i tanti critici, per fisicità e recuperi, ma ora sta diventando dominante nelle due fasi. Ecco, è il suo il passo che la Juventus deve prendere.

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