“Falso in bilancio”: perché la Juve fa sempre più rumore

La doppia accusa al club bianconero. I pm di Torino contestano falso in bilancio per plusvalenze e manovra stipendi. Rigettata dal gip la clamorosa richiesta degli arresti domiciliari per Andrea Agnelli
“Falso in bilancio”: perché la Juve fa sempre più rumore© Marco Canoniero

La Juventus è un clamoroso amplificatore di notizie. L’attenzione mediatica intorno al club è in grado di generare milioni di decibel con un semplice sussurro. E la chiusura delle indagini della Procura di Torino con l’ipotesi di falso in bilancio, con tanto di roboante richiesta di arresti domiciliari per Andrea Agnelli e altri indagati, rimbomba forte.

Se sia solo eco o ci sia sostanza nelle accuse lo scopriremo nella seconda metà del 2023. Ieri la Procura della Repubblica di Torino ha annunciato la chiusura delle indagini, iniziate nel 2021: difficile, quindi, ipotizzare che l’udienza preliminare possa avere luogo prima di febbraio e da lì all’eventuale processo si potrebbe scavallare l’estate. Per il momento conosciamo il perimetro delle accuse alla Juventus e ai suoi dirigenti (16 in tutto gli indagati) portate da un pool di magistrati del Gruppo di Diritto Penale dell’Economia, composto dai sostituti procuratori Ciro Santoriello e Mario Bendoni e dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio. E sappiamo di una richiesta, piuttosto clamorosa, di arresti domiciliari per Andrea Agnelli. Respinta dal gip che non ha ravvisato pericoli di fuga, reiterazione di reato e inquinamento delle prove. «I reati per i quali si procede sono, principalmente, il falso nelle comunicazioni sociali e le false comunicazioni rivolte al mercato, trattandosi di società quotata nel mercato telematico azionario», si legge nella nota della Procura della Repubblica che, quindi, ipotizza in sostanza il falso in bilancio. Due sono le contestazioni principali: da una parte le plusvalenze che secondo la Procura erano «fittizie», non producendo un reale flusso di cassa; dall’altra la cosiddetta «manovra stipendi», operata nella primavera del 2020 in piena crisi Covid.

Il caso delle plusvalenze è noto e chiaro a molti appassionati di calcio, essendo la pratica ampiamente diffusa presso ogni club e, finora, mai punita né a livello penale né a livello sportivo. L’impossibilità di stabilire in modo oggettivo il valore di un giocatore non ha mai fornito all’accusa la prova dell’avvenuta frode, ovvero della supervalutazione dei due cartellini ai fini di generare la plusvalenza fasulla. Se il club X e il club Y si scambiano due giocatori valutandoli 3 milioni, godendo di una plusvalenza, è difficile stabilire che i giocatori valessero in realtà 1 milione. Nella nota, tuttavia, si parla di «conversazioni registrate nel corso delle indagini», che potrebbero fornire una prova per dimostrare la violazione.

Il caso della «manovra stipendi» è invece un più complesso caso contabile: com’è noto i giocatori della Juventus rinunciarono a quattro mensilità durante la crisi Covid per alleviare il bilancio, devastato dall’improvviso crollo delle entrate. In realtà non si trattava di una vera e propria rinuncia, ma di una dilazione di pagamento. Ovvero: una mensilità veniva effettivamente abbuonata dai giocatori, le altre tre sarebbero state pagate nel corso delle successive stagioni. Questo però non è stato comunicato a livello ufficiale, visto che nella nota della Juventus non si evinceva che il pagamento sarebbe comunque avvenuto, anche se il giocatore nel frattempo avesse cambiato squadra. In realtà non era un segreto, visto che i media avevano riportato i fatti in modo abbastanza chiaro e la notizia della dilazione era di dominio pubblico, senza che la Juventus avesse mai smentito la cosa. Per i pm, tuttavia, fa fede il comunicato nel quale riconoscono il reato di false comunicazioni, perché la perdita di esercizio risulta essere inferiore rispetto a quanto avrebbe dovuto essere, visto che le cifre da corrispondere comunque ai calciatori erano comunque da registrare a bilancio. Sotto questo profilo gli inquirenti hanno un messaggio di Giorgio Chiellini, allora capitano della squadra, che rassicurava i compagni proprio riguardo il comunicato ufficiale del club, scrivendo che contrariamente a quanto avrebbero letto, non c’era una effettiva rinuncia agli stipendi, ma solo una dilazione di pagamento degli stessi. La falsa comunicazione sull’impatto della manovra stipendi (ripetuta per due stagioni) porterebbe anche al reato di aggiotaggio informativo, sempre secondo gli inquirenti.

Di fronte a questo quadro, come si prospetta la situazione della Juventus? I rischi penali sono difficili da valutare in questo momento e senza avere un quadro chiaro delle prove in mano ai pm. Per il club è difficile pensare a qualcosa in più della multa (che può variare da 51mila euro a 1,5 milioni), per i dirigenti indagati la forchetta è davvero ampia e può arrivare anche a sei anni di reclusione. Si parla, ovviamente, di pena massima che è quasi impossibile associare al tipo di reato contestato alla Juventus.

Le conseguenze sotto il profilo sportivo sono ancora più complesse da valutare. Va detto, tuttavia, che la Juventus è già stata assolta nel primo grado sportivo sulla questione pluisvalenze. C’è la possibilità che il procuratore federale Chiné faccia ricorso in appello, magari approfittando di qualche nuovo riscontro probatorio dei pm torinesi. Mentre se a livello penale venisse appurato il falso in bilancio le conseguenze sportive sarebbero da valutare nel quadro dei regolamenti federali. Azzardando una semplificazione estrema: il nocciolo della questione sportiva ruoterebbe intorno agli effetti del “falso”, ovvero se le alterazioni di bilancio siano servite a rientrare nei parametri di iscrizione al campionato o meno. Ovviamente nel primo caso le conseguenze sarebbero più gravi (punti di penalizzazione), ma parlarne adesso è moto prematuro.

Anche perché proprio sulla questione della manovra stipendi, già oggetto di rilievi della Consob e del revisore Deloitte, la Juventus ha annunciato battaglia, ipotizzando perfino le vie legali. Il club bianconero, insomma, sta preparando una difesa molto agguerrita per dimostrare la propria innocenza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Juve, i migliori video