Fuori dalla Champions si ritrova: in questa Juve si può avere Fede

Sconfitta solo dai lampi di Mbappé, la squadra di Allegri ha giocato la miglior partita della stagione, illuminata da Fagioli e Miretti: così l'Europa League è alla portata e lo Scudetto non è impossibile. E Chiesa c'è

TORINO - Troppo tardi, ma comunque meglio tardi che mai. Perché la Juventus che si è vista contro il Paris Saint-Germain, sconfitta dai fuoriclasse di Galtier (non solo Mbappé ma anche Marquinhos) ma finalmente degna di se stessa e dei suoi 125 anni di storia, era sì ormai già fuori dalla Champions League, ma è ben dentro all’Europa League (grazie al successo del Benfica in casa del Maccabi) e non è ancora fuori dal campionato.

Ora la conferma

Campionato non nel senso del quarto posto, che d’altra parte dista appena 3 punti: questa Juventus non è fuori neppure dalla corsa Scudetto, che è sicuramente difficilissima, ma non impossibile per una squadra capace di mettere in campo la determinazione, l’attenzione, la personalità e anche la qualità (91% di passaggi giusti e 16 tiri contro 7) mostrate contro il Psg. Una squadra che forse è finalmente diventata quella che Allegri stava cercando di plasmare, o è molto vicina a diventarlo: attenta e capace di leggere i momenti, di capire quando aggredire e quando ritirarsi, quando rallentare e quando accelerare. A patto, ovviamente, di dare continuità a tutto questo, a cominciare dalla sfida di domenica sera contro l’Inter. Quando oltre alla prestazione servirà anche il risultato: per la classifica e per la consapevolezza di una Juventus che sta ritrovando sicurezza e autostima, ma dopo cinque sconfitte in sei partite di Champions ha bisogno di un successo contro una grande che manca da troppo tempo per continuare a crescere e sentirsi di nuovo e definitivamente forte.

Giovani e vecchi

Intanto si sente di nuovo e definitivamente un giocatore Federico Chiesa e il suo ritorno, accolto con un’ovazione dallo Stadium, è l’altra nota lieta della serata, primo di una serie di rientri che tra domenica e gennaio dovrebbero dare ulteriore spinta alla rinascita bianconera: da Vlahovic a Di Maria, da Paredes fino a Pogba. Rientri che però non dovranno assolutamente chiudere le porte ad alcuni dei protagonisti della partita di ieri e delle ultime buone prestazioni: Miretti e Fagioli hanno dimostrato di poter essere titolari, Iling e Soulé hanno mostrato lampi che possono essere preziosi. In una stagione che con l’Europa League e l’inizio della Coppa Italia sarà ancora più ingolfata anche loro dovranno ovviamente ruotare e rifiatare come gli altri, ma, appunto, come gli altri: perché si sono dimostrati all’altezza degli altri. E ancora all’altezza si sono mostrati anche i veterani che più degli altri hanno sofferto in questi mesi: da Alex Sandro fino a Bonucci, autore del gol che ha mostrato come la Juventus non fosse assolutamente disposta a mollare. E, a quanto visto con il Psg, non ha alcuna intenzione di farlo da qui a fine stagione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...