Verona-Juventus, per Vlahovic test verità: dentro o fuori

Oggi l’attaccante prova la tenuta sul campo in allenamento per cercare di esserci per la trasferta al Bentegodi

TORINO - Dopo le terapie e gli allenamenti personalizzati per superare il dolore causato dall’infiammazione all’adduttore, oggi è il giorno della verità per Dusan Vlahovic: l’attaccante serbo proverà a testare la tenuta sul campo e in base a come reagirà il suo fisico verrà valutato, con staff tecnico e medico, se potrà essere a disposizione di Massimiliano Allegri già per la trasferta di Verona oppure sventolare ancora una volta bandiera bianca ed eventualmente rimandare il rientro a domenica contro la Lazio.

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Prudenza

In casa bianconera si guarda sempre con estrema prudenza agli infortuni onde evitare ricadute, ma è lo stesso Vlahovic a voler procedere con cautela perché tra due settimane comincia il Mondiale della Serbia, però sarebbe funzionale anche al serbo non presentarsi al raduno della Nazionale reduce da tre settimane in infermeria. Dusan, per la Juventus e per la Nazionale, è disposto a stringere i denti e a provare sperando che le sensazioni siano positive, anche perché sono ormai passati quindici giorni da quando, nella sfida contro il Benfica a Lisbona, ha chiesto il cambio perché ha sentito dolore all’adduttore: la sua paura, comprensibile, è che l’infiammazione all’inguine possa peggiorare o ripresentarsi con maggiore continuità, diventando così cronica.

Se il test darà il via libera allora Allegri porterà con sé l’attaccante serbo che potrebbe addirittura candidarsi da titolare (non trattandosi di una lesione muscolare), in caso di rinvio ogni discorso verrà rimandato alla vigilia di Juventus-Lazio, gara con un livello di difficoltà decisamente più alto rispetto a quella contro i giallobù, dove la presenza del bomber, capocannoniere bianconero con 7 gol, sarebbe assai utile.

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Cambio look

Tra terapie e allenamenti differenziati, non è un grande momento per Vlahovic. Che ha cambiato anche il look, dando una decisa sforbiciata ai capelli: un taglio da combattente, quello che vuole tornare a essere in campo. Tuttavia, nel filotto di quattro vittorie consecutive in campionato messo insieme dalla Juventus il contributo dell’attaccante si è limitato al derby, quando ha firmato di sinistro il gol vittoria. Poi si è visto togliere dall’Uefa il gol del momentaneo 1-1 con il Benfica, attribuito a Kean, uscendo nel finale per via dell’acuirsi dell’infiammazione e saltare così Lecce, Psg e Inter. Proprio domenica sera Dusan era all’Allianz Stadium a seguire in tribuna la sfida contro i nerazzurri: prima del big match è stato premiato come miglior giocatore bianconero del mese di ottobre e dopo la vittoria ha voluto condividere il momento di gioia pubblicando una foto di esultanza su Instagram. Ma dalle sue parole, oltre all’entusiasmo per l’impresa, è emersa anche una nota di tristezza. «Non poter lottare con i miei compagni è la cosa che mi fa più male, ma con il cuore sempre con voi! Per chi ha sofferto allo stadio, per chi in campo e per chi a casa. Ora gioiamo tutti insieme».

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Insieme con Fede

Insomma, l’idea di un Vlahovic che non vuole rischiare per via del Mondiale alle porte non trova conferma. A ribadirlo è stato domenica anche Adrien Rabiot: «Dicono tante cose anche sugli infortunati, che non vogliono giocare per il Mondiale, ma non è vero, noi vogliamo vincere il campionato». Certo, Vlahovic è preoccupato, ma disposto anche al sacrificio per rientrare quanto prima sia per la Juventus sia per la Serbia.

Ironia della sorte, si è infortunato proprio adesso che è tornato in campo il suo grande amico Federico Chiesa: insieme fin dai tempi della Fiorentina, hanno trovato un grande dialogo in campo e speravano quanto prima di ripetersi anche in bianconero. Peccato che a fine gennaio, quando il serbo è approdato a Torino, Chiesa fosse alle prese con la rottura del crociato e ora che l’ala è rientrata dopo dieci mesi in infermeria sia il serbo a non essere a disposizione. Verona e Lazio sono le prossime tappe per ritrovare l’intesa: il test verità di oggi dirà se Vlahovic può farcela subito o se deve ancora rimandare, rischiando addirittura di salutare al 2023.

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TORINO - Dopo le terapie e gli allenamenti personalizzati per superare il dolore causato dall’infiammazione all’adduttore, oggi è il giorno della verità per Dusan Vlahovic: l’attaccante serbo proverà a testare la tenuta sul campo e in base a come reagirà il suo fisico verrà valutato, con staff tecnico e medico, se potrà essere a disposizione di Massimiliano Allegri già per la trasferta di Verona oppure sventolare ancora una volta bandiera bianca ed eventualmente rimandare il rientro a domenica contro la Lazio.

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