Il nuovo procedimento
Procura Federale che ora, appunto, torna all’assalto sul fronte degli accordi sugli stipendi, ma che non è escluso possa riaprire anche l’inchiesta sulle plusvalenze, qualora dagli atti ricevuti dalla Procura della Repubblica emergessero, grazie alle intercettazioni, elementi di cui Chinè non era in possesso, tali da far revocare l’assoluzione del 15 aprile.
Il nuovo procedimento, e l’eventuale riapertura dell’inchiesta sulle plusvalenze, tornano a suscitare nei tifosi la domanda sui rischi che corre la Juventus in ambito sportivo. In base all’articolo 31 del codice di giustizia sportiva, relativo alle violazioni in materia gestionale ed economica, il rischio più concreto, qualora si arrivasse in ambito sportivo a un nuovo processo (più probabile per la questione stipendi che per le plusvalenze) sarebbe di un’ammenda o di un’ammenda e punti di penalizzazione. Nuovo processo in cui la Juventus si difenderebbe come nel precedente riguardo alle plusvalenze, sostenendo la congruità dei propri comportamenti relativamente alla vicenda stipendi, come farà davanti alla giustizia ordinaria. Solo nel caso in cui gli eventuali illeciti fossero ritenuti determinanti per consentire l’iscrizione ai campionati della Juventus, la pena potrebbe arrivare fino alla retrocessione. Scenario che al momento però non sembra ipotizzabile.