Futuro Allegri un po’ meno sicuro
Il fatto stesso di essere l’allenatore ereditato dalla gestione precedente rende il futuro di Allegri un po’ meno sicuro, anche se i due anni di contratto a 7 milioni netti a stagione che gli resteranno a giugno sono un fattore di cui tener conto: se la nuova gestione volesse cambiarlo dovrebbe cercare un accordo. Possibile, non una formalità. D’altra parte si sta parlando di uno degli allenatori più vincenti della storia bianconera e la nuova dirigenza potrebbe anche vedere in lui l’uomo ideale per avviare il proprio corso. Un nuovo corso basato sul rigore in termini di spese, sullo sfruttamento del settore giovanile e sulla ricerca di talenti dai costi non proibitivi, da consacrare. Dipinto spesso come allenatore che non vede i giovani, Allegri potrebbe non essere ritenuto adatto a un progetto simile. Di certo dà grande importanza a doti, lettura della partita e di interpretazione dei suoi momenti, sicuramente più sviluppate nei giocatori più esperti. Però è anche il tecnico che ha lanciato Miretti già nella scorsa stagione, sta lanciando Fagioli (seppur con qualche settimana di ritardo) e Iling, aveva a suo tempo lanciato Kean e alla sua prima stagione bianconera aveva progressivamente preferito il giovane Morata all’esperto Llorente. Potrebbe dunque essere più adatto di quanto appaia a un nuovo corso come quello descritto. Dipenderà dal pensiero dei nuovi vertici e da quanto vorranno tagliare i ponti con il passato. E dai risultati, ovviamente.