La Juve riparte da Danilo: pronto il rinnovo. Priorità, obiettivi e i possibili partenti

Cherubini è pronto ad allungare il contratto al difensore brasiliano, sempre più leader della squadra.

Anche se fare previsioni sul futuro della Juventus non è l’esercizio più semplice del mondo, per i punti interrogativi legati alle tre inchieste in corso - quella della giustizia ordinaria e le due di quella sportiva, italiana e dell’Uefa - il club, forte anche del convincimento di essere dalla parte della ragione avendo seguito principi ritenuti congrui e per i quali ha fatto marcia indietro solo parzialmente, si muove per imbastire e puntellare la squadra del domani. Dunque si guarda al mercato non come si fa quando si vede un acquario, ovvero da fuori, bensì con la stessa decisione e convinzione che ha caratterizzato il mercato bianconero prima che l’operazione Prisma portasse alla richiesta dei pm di rinvio a giudizio per la società bianconera e 12 dirigenti di massimo rilievo, con in testa il presidente Andrea Agnelli, dimessosi il 28 novembre insieme a tutto il consiglio di amministrazione. In regia c’è sempre il direttore sportivo Federico Cherubini che, intercettazioni alla mano, pardon, all’orecchio, non ha nessun tipo di colpa sul metodo contestato dai pm con cui la Juve si sarebbe mossa per la compravendita dei giocatori nel periodo finito sotto inchiesta. Sta di fatto che l’unico responsabile dell’area sportiva si sta muovendo proprio per permettere alla Juventus di vivere in maniera profittevole la finestra del mercato di gennaio. Che, si sa, inizierà formalmente il 2 gennaio per chiudersi il 31, ma di fatto è stata già aperta a livello di trattative.

Le urgenze e i possibili partenti

Le operazioni da portare a termine con maggior urgenza sono quelle relative ai terzini, in particolar modo sulla fascia destra e un possibile sfoltimento del centrocampo che con il rientro prossimo di Pogba vedrà a disposizione di Allegri la bellezza di sette elementi. In rampa di lancio c’è McKennie, che piace in Premier al Tottenham e in Bundesliga al Borussia Dortmund, ma lo stesso Rabiot potrebbe essere sacrificato qualora arrivasse una offerta per gennaio visto che a giugno la Juventus lo perderà/perderebbe a parametro zero, essendo la mezzala francese in scadenza di contratto. L’abbondanza nella zona nevralgica del campo si può spiegare con il fatto che nel corso del primo atto di questa stagione atipica sono esplosi sia Miretti che Fagioli, ormai considerati alla pari degli altri colleghi dallo stesso Max.

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Pellegrini e Milinkovic

A proposito del centrocampo, poi, c’è da aggiungere il fatto che Cherubini e la Juventus non hanno perso le speranze per riuscire a portare sotto la Mole la mezzala serba Milinkovic Savic e in questo senso i bianconeri stanno cercando di agevolare il passaggio del terzino sinistro Luca Pellegrini dall’Eintracht Francoforte alla Lazio (il giocatore è di proprietà della Juventus che in estate lo girò in prestito secco alla società tedesca). Carne al fuoco dunque ce n’è parecchia e Cherubini sta cercando di portare avanti le varie operazioni per poi chiudere quelle che riterrà più opportune sia dal punto di vista tecnico che della convenienza economica. Dunque giocatori in entrata, giocatori in uscita, ma non soltanto.

I rinnovi e il ruolo di Danilo

Perché nel frattempo ci sono alcune situazioni da definire: giocatori in scadenza o quasi, ovvero rapporto che si esaurirà nel 2024. Detto che molto difficilmente verrà proposto il prolungamento ad Alex Sandro e Cuadrado, che quindi saluteranno a fine stagione, prosegue con celerità e sotto una buona stella la trattativa per allungare il contratto con Danilo che scade nel 2024. C’è la volontà piena di entrambe le parti di proseguire. In base alle indicazioni ricavate, il nuovo accordo dovrebbe concludersi entro la fine del mese e quindi del 2022, per una nuova intesa che vedrà legati il difensore brasiliano e il club torinese per successive altre due stagioni oltre a quelle previste. Per cui Danilo, sempre più leader dello spogliatoio e stimato anche ai piani dirigenziali, si candida come il punto di riferimento in campo per la Juventus del futuro, almeno sino al 2026. Il giocatore sta smaltendo la delusione per il Mondiale insieme alla famiglia per rientrare a Torino insieme a Bremer e Alex Sandro intorno a Natale.

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Anche se fare previsioni sul futuro della Juventus non è l’esercizio più semplice del mondo, per i punti interrogativi legati alle tre inchieste in corso - quella della giustizia ordinaria e le due di quella sportiva, italiana e dell’Uefa - il club, forte anche del convincimento di essere dalla parte della ragione avendo seguito principi ritenuti congrui e per i quali ha fatto marcia indietro solo parzialmente, si muove per imbastire e puntellare la squadra del domani. Dunque si guarda al mercato non come si fa quando si vede un acquario, ovvero da fuori, bensì con la stessa decisione e convinzione che ha caratterizzato il mercato bianconero prima che l’operazione Prisma portasse alla richiesta dei pm di rinvio a giudizio per la società bianconera e 12 dirigenti di massimo rilievo, con in testa il presidente Andrea Agnelli, dimessosi il 28 novembre insieme a tutto il consiglio di amministrazione. In regia c’è sempre il direttore sportivo Federico Cherubini che, intercettazioni alla mano, pardon, all’orecchio, non ha nessun tipo di colpa sul metodo contestato dai pm con cui la Juve si sarebbe mossa per la compravendita dei giocatori nel periodo finito sotto inchiesta. Sta di fatto che l’unico responsabile dell’area sportiva si sta muovendo proprio per permettere alla Juventus di vivere in maniera profittevole la finestra del mercato di gennaio. Che, si sa, inizierà formalmente il 2 gennaio per chiudersi il 31, ma di fatto è stata già aperta a livello di trattative.

Le urgenze e i possibili partenti

Le operazioni da portare a termine con maggior urgenza sono quelle relative ai terzini, in particolar modo sulla fascia destra e un possibile sfoltimento del centrocampo che con il rientro prossimo di Pogba vedrà a disposizione di Allegri la bellezza di sette elementi. In rampa di lancio c’è McKennie, che piace in Premier al Tottenham e in Bundesliga al Borussia Dortmund, ma lo stesso Rabiot potrebbe essere sacrificato qualora arrivasse una offerta per gennaio visto che a giugno la Juventus lo perderà/perderebbe a parametro zero, essendo la mezzala francese in scadenza di contratto. L’abbondanza nella zona nevralgica del campo si può spiegare con il fatto che nel corso del primo atto di questa stagione atipica sono esplosi sia Miretti che Fagioli, ormai considerati alla pari degli altri colleghi dallo stesso Max.

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